Roma - I dati dell'osservatorio Confturismo sulla fiducia dei viaggiatori italiani è solo l’ultimo e più aggiornato report sull’andamento delle vacanze. Ormai non è più una previsione, ma una constatazione: l'estate 2021 non sarà quella della ripresa post Covid. Stranieri non pervenuti (del resto anche noi abbiamo rinunciato a destinazioni estere) e italiani che accorciano, rimandano o riprogrammano al ribasso i viaggi, quando non disdicono del tutto.
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Non è il green pass a frenare, su cui si dicono d’accordo l’80% degli intervistati: è la paura di pagare salata una mezza vacanza, penalizzata da restrizioni improvvise e impreviste, dovute all’ascesa delle infezioni. E in questo momento la Sicilia, meta più gettonata dai vacanzieri, è purtroppo tra le regioni più a rischio zona gialla.
Dei 17 milioni di connazionali con le valige in mano il 34%, quasi 6 milioni, dichiara di aver annullato almeno una prenotazione; alta la quota di indecisi, che ci sta ancora pensando e deciderà all’ultimo. Dopo giugno anche luglio ha deluso le aspettative, soprattutto per le ferie di lunga durata, oltre 7 giorni; tira invece lo “short break” di 1-2 notti.