Porto Empedocle, Ag - Osteggiato e combattuto da amministrazioni comunali e associazioni ambientaliste, il rigassificatore di Porto Empedocle è tra gli impianti siciliani su cui il governo vuole puntare per calmierare i prezzi e non dipendere troppo dalle forniture russe, insieme all’aumento dei rifornimenti dalla Tunisia verso Mazara del Vallo attraverso il gasdotto Transmed. Come il Covid ha accelerato il processo di digitalizzazione già in corso, così la guerra – a cui spesso il virus è stato paragonato – sta velocizzando il processo latente di investimenti in un comparto, quello energetico, la cui crisi era ben antecedente al conflitto armato: gli attuali aumenti delle bollette, infatti, non hanno ancora a che vedere con la situazione Ucraina, che le renderà solo ancora più salate.
News Correlate
Il progetto empedocleo di Enel, del valore di un miliardo e mezzo di euro, era stato programmato anni fa senza mai essere portato a compimento: contempla un impianto capace di trattare oltre 8 miliardi di metri cubi l'anno (un decimo del fabbisogno nazionale), accogliendo le navi al porto da ogni parte del mondo attraverso un sistema che prevede che il gas venga ceduto in forma liquida per essere poi trasformato e distribuito. Il piano riqualificherebbe l'area portuale, oltre a creare centinaia di posti di lavoro. Anche i sindacati sono favorevoli e, complice l'ultima sentenza del Tar agrigentino che ne ha appena sbloccato il percorso sul territorio, oggi i tempi potrebbero essere buoni per dargli forma concreta. L'Enel ha tutte le autorizzazioni per realizzare la struttura, incluso il parere positivo sul Via (Valutazione di impatto ambientale).