Roma – Il prezzo base di alcune compagnie low cost non include neanche il bagaglio in cappelliera, ma una sola borsa piccola che deve entrare nello spazio sotto il sedile. E basta un chilo in più segnalato dalla bilancia del check-in per doverne acquistare un minimo di altri 10 e spendere fino a 40 euro - solo con carta di credito e, nei grandi aeroporti, rifacendo la fila in un altro sportello - visto che l’extra non è stato prenotato ma comprato all’ultimo. È solo un esempio delle vessazioni subite dai passeggeri che si affidano alle sedicenti “low cost”. La tariffa è “low” solo per un viaggio base con bagaglio a mano e 10 chili in stiva, che si fanno presto a raggiungere e superare per portarsi appresso l’occorrente minimo per un soggiorno di un paio di settimane e se si vuole tornare con qualche souvenir del posto.
News Correlate
Il caro voli è aggravato per chi prenota online da una sfilza di voci, spesso poco chiare, che finiscono per raddoppiare o addirittura triplicare il prezzo finale del biglietto. Assoutenti ha messo a confronto i siti web delle principali compagnie a basso costo che operano in Italia, mettendo nero su bianco la lunghissima serie di balzelli che gli utenti devono ben guardarsi dallo spuntare per non far lievitare il costo dei ticket: messi tutti insieme, possono arrivare addirittura a superare il prezzo del volo stesso. "Solo per portare il trolley nella stiva, un passeggero deve mettere in conto una spesa di almeno 30 euro se tale servizio è acquistato singolarmente” osserva il presidente dell’associazione di consumatori, Furio Truzzi.
“L'odioso sovrapprezzo della scelta del posto a sedere - continua - può arrivare a pesare fino a 45 euro mentre per stipulare un'assicurazione di viaggio, molto in voga in questo periodo Covid, si spende fino a 40 euro a passeggero. Ancora 10 euro se si vuole godere di un pasto durante il volo. Se si va di fretta, per velocizzare i controlli di sicurezza esiste l'opzione Fast track a 4,25 euro a viaggiatore. Poi ci sono nuovi fantasiosi servizi come la possibilità, alla modica cifra di 3 euro, di bloccare per 48 ore una tariffa online, oppure il check- in automatico a 2 euro, o ancora la facoltà di cambiare la data del volo con 12,80 euro". Di questo passo, la tariffa “very low” prevedrà che i clienti vengano lanciati a destinazione col paracadute. Allora conviene tornare alle tradizionali compagnie di bandiera? Mica tanto.
"Sono riuscito ad avere qualche giorno di ferie all'ultimo minuto e cercando i voli da Milano per Palermo, per lo scorso 17-20 luglio, la sola andata da Linate costava più di 500 euro: più del Milano/New York andata e ritorno - racconta Francesco Sanfilippo, libero professionista -. Il prezzo totale era di quasi 800 euro, quel giorno c'era lo sciopero delle low cost e volare con Ita era l'alternativa più sicura. Ma non me la sono sentita di pagare tutti quei soldi per tre giorni, ho rinunciato". Se le distanze non sono assolutamente proibitive, a questo punto è meglio il pullman. L’incremento generalizzato dei prezzi penalizza pure chi ha un lavoro fisso e una famiglia siciliana su tre passerà agosto a casa: oltre 720mila su un totale di 2 milioni, secondo l’Istat.