Pozzallo - Niente etichetta e corte a seguito, ma impegno politico, civile con spiccata personalità. Durante il tour nei comuni siciliani per dare voce agli amministratori locali sulla crisi strutturale finanziaria, incrociamo a Pozzallo Laura Castelli, Vice Ministro dell’Economia, entrata di diritto e de facto tra le migliori interpreti di questo governo a guida Draghi. Lei, dal 2013 sottosegretario al Mef, poi Vice Ministro con Conte e riconfermata con Draghi a Viale XX settembre.
A ben guardare non c’è modo di scindere le sfaccettature che la Castelli interpreta. Il suo prisma è tra politica e tecnica, tra passione e competenza.
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In esclusiva a Ragusanews, Laura Castelli si specchia anticipando temi non sempre comodi da offrire ai giornalisti. Lo fa con familiarità mettendo insieme mondi lontani. Durante la conversazione, una “indigena” la riconosce, con educazione le esclama:” Ministro, metta mano ai conti della regione Sicilia. Sarebbe la donna giusta alla guida della Regione Sicilia per fronteggiare tanti noti che si azzannano per un pò di potere, alla faccia dei siciliani”.
Laura Castelli se la ride. Ma quando le facciamo notare che lei ha radici siciliane (la mamma è di Riesi ndr), non rinnega la sua fierezza e la condiscendenza alla gentile fan e cita il compianto Battiato: “La Sicilia ha quel senso universale di stare nel mondo”.
Ministro, dopo la pandemia, si apre la stagione della riscossione per lo Stato. Imprese e contribuenti in genere saranno sottoposti ad uno stress di scadenze, praticamente mensili per recuperare l’arretrato sospeso nel 2020 (rottamazioni, saldo e stralcio).
Il decreto Sostegni bis, grazie ad una mia battaglia, ha introdotto delle importanti novità in materia di riscossione e sospensione. Proroga fino al 31 agosto del termine finale di sospensione della notifica degli atti, delle procedure di riscossione nonché dei pagamenti delle cartelle e delle rateizzazioni e nuovi termini per il pagamento delle quattro rate della “rottamazione-ter” e delle due rate del “saldo e stralcio” previste nel 2020 e non ancora versate, concedendo ai contribuenti in ritardo la possibilità di diluire i versamenti in più mesi.
E per le rate del 2021? Ci sarà, quindi, una nuova rottamazione?
Prudenza. Dobbiamo prima diluire la massa di cartelle dopo avere stralciato debiti inesigibili prima di prevedere nella prossima Legge finanziaria una nuova rottamazione quater…
Quindi, ci sarà una rottamazione quater!
L’intervento di cui le parlo serve a dare all’agente della riscossione la possibilità di concentrarsi sui crediti “effettivamente esigibili”. Quelli che non possono essere riscossi – afferma – rappresentano il 91% del magazzino. Fare “pulizia” significa quindi stralciare 9 cartelle su 10 che risultano “inesigibili”. Nell’ambito dei crediti inesigibili – spiega – oltre il 15% fa capo a soggetti falliti, il 13% a soggetti deceduti o ditte cessate, il 13% a nullatenenti (anagrafe tributaria negativa) e il 45% a contribuenti sottoposti ad azione cautelare-esecutiva.
La sensazione che in questi ultimi anni che Stato e imprese siano in posizioni più vicine. E’ così?
Serve un patto vero tra Stato e imprese. Noi stiamo facendo un grande lavoro. In questo anno e mezzo abbiamo messo le aziende nelle condizioni di resistere, ora va fatto un passo in più per dare loro l’opportunità di ripartire. Stiamo supportando con norme e strumenti la riprogrammazione e riorganizzazione delle attività, anche per rispondere a nuove esigenze di mercato. Evitiamo così chiusure a catena, e delocalizzazioni che, in un momento di grande difficoltà economica, e senza una reale prospettiva interna, potrebbero innescarsi.
Rivedere le norme del diritto fallimentare non più procrastinabile. Si deve avere il grande coraggio, e l’ambizione, di guardare al futuro del nostro Paese. Oggi è impensabile immaginare che, rispetto alla crisi d’impresa, possano entrare in vigore le procedure così come sono state pensate prima del Covid. In un momento di crisi economica globale questo sarebbe profondamente sbagliato, e non aiuterebbe in alcun modo i creditori, creando solo benefici a chi, soprattutto a livello internazionale, dispone di una liquidità tale da poter fare importanti investimenti. E' per questo che oggi dobbiamo dare più tempo alle imprese per rimettersi in piedi, attraverso l’ampliamento dei tempi per l’accesso ai piani di risanamento e alle procedure concorsuali, per favorire il loro risanamento e la reale tutela del creditore".
Ministro, una ultima domanda sulle banche. L’accelerazione dell’operazione Unicredit-Mps con l’apertura delle trattative con il Mef, ha aperto un tavolo di polemiche politiche. Sono verosimili i circa 6 mila esuberi, cioè il vero terreno di scontro?
Lo Stato considera il grande patrimonio di un’istituto cosi radicato nel territorio. L’avvio delle interlocuzioni in esclusiva tra Unicredit e Mef rappresentano uno step decisivo per una soluzione strutturale. Quanto alla stima esuberi, ritengo prematuro fare valutazioni del genere non conoscendo quali asset verrebbero coinvolti nell’operazione. L’impegno del governo è tutelare non solo i lavoratori ma anche il marchio Mps, dal valore storico ed economico.
Ministro, sa che martedì prossimo questa provincia avrà il suo primo chilometro di autostrada? Un evento…
La Provincia di Ragusa ha dei luoghi meravigliosi. Impensabile non evidenziare i ritardi infrastrutturali che non avrebbe meritato e frutto di eccesso di burocrazia e di inefficienze nei confronti del popolo ibleo.