Ragusa – La stagione delle vacanze bussa alle porte dei tour operator e l’idea delle isole Covid free, mutuato dal modello greco, si fa sempre più impellente: da oltre due mesi combatte perché il modello delle isole greche venga applicato anche alle isole minori italiane. "Siamo già Covid free nella sostanza – esclama il sindaco delle Egadi, Francesco Forgione - da due mesi non c'è un contagio a Favignana e Marettimo mentre a Levanzo il Covid non è mai sbarcato". E allora che vuole? La situazione pare già a posto. No, bisogna essere sicuri al 100%, a costo di inserire un controverso criterio economico in una scaletta che, come ribadito solo ieri da Draghi, dovrebbe essere redatta esclusivamente secondo principi sanitari di rischio clinico.
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La fa facile Forgione: “Si programma il numero di dosi necessarie, si avvia la prenotazione per i residenti, gli operatori turistici e i proprietari di case che in due tornate si vaccineranno all'hub predisposto alla vecchia tonnara” e il gioco è fatto. Possiamo pure rinviare qualche vecchio improduttivo domiciliato sulla Isla grande, per non perdere il fatturato di un’altra estate. “E’ per il bene dell’Italia, non solo dell’Isola” la magnanima motivazione del nuovo svincolo preferenziale che, in una campagna ormai zeppa di corsie tangenziali, vorrebbero percorrere le isole minori. Non ci sono mica solo quelle siciliane, la penisola è piena di arcipelaghi: dalle Tremiti al Giglio passando per Ponza, Ventotene, Ischia, Capri e via dicendo.
Tanto che, per sbaragliare i competitor, gli amministratori delle due Isole maggiori - Christian Solinas e Nello Musumeci – allargano la posta in gioco e vogliono far ricadere nelle attenzioni particolari del governo tutto il loro territorio, chiaramente sempre in nome della “ripresa dell'economia nazionale”: “Possono garantire numeri importanti” ricordano a Palazzo Chigi i presidenti delle due regioni, disposti a pagare con risorse proprie (cioè i soldi dei loro contribuenti) vaccini ancora in attesa dell’ok di Ema e Aifa, a cominciare dallo Sputnik russo. Bisognerà vedere se poi i cittadini saranno disposti a iniettarseli, quando pure quelli autorizzati ufficialmente ancora raccolgono perplessità. Di sicuro quello che accadrà nei prossimi 30 giorni sarà decisivo per capire se la bella stagione sarà realmente tale, o una pessima copia di quella dell’anno scorso.