Ragusa – Ma c’è davvero chi nel 2022 spera di vedere opere mirabolanti in Sicilia, dal Ponte sullo Stretto all'iperbolico aeroporto intercontinentale di Milazzo? L'anno che verrà - quello in cui il prenderà forma il Pnrr, con grandi opere da quasi 10 miliardi - deluderà molti cittadini. Soprattutto quelli che abitano nel territorio ibleo che - come preannunciato a inizio mese da Ragusanews - è lasciato alla periferia dell’Isola. L’unica “grande opera” prevista nel 2022 nel ragusano sono i lavori per il completamento dell'autostrada Siracusa-Gela, attualmente in costruzione nella tratta dell’A18 che dal capoluogo aretuseo porta a Modica e che attualmente si chiude presso lo svincolo di Ispica-Pozzallo.
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Il resto degli investimenti gira tutt'intorno alla nostra provincia, senza toccarla direttamente: una nuova banchina e la sistemazione dell'area logistica del porto di Termini; il collegamento fra la zona industriale di Trapani e gli imbarchi; i corridoi fra l'autostrada Palermo-Catania e gli scali di Gela e Licata; le vie di accesso a quelli di Catania, Riposto, Sant'Agata Militello e Augusta.
Per quanto riguarda le ferrovie, sono in programma: l'alta velocità fra Palermo, Catania e Messina (già servite dai Frecciabianca); la linea Gela-Catania via Caltagirone; il collegamento fra l'aeroporto di Trapani Birgi e la ferrovia; un passante che da Porto Empedocle conduca ad Agrigento e alla Valle dei Templi. Ma è previsto pure: il completamento della diga Pietrarossa, ferma da decenni; il restauro del castello della Colombaia a Trapani e quello di Horatio Nelson a Bronte; il recupero della fortezza di Vicari. Insomma, la provincia di Ragusa è come se non esistesse.