Economia Ragusa

Mettiamoci al riparo. Dalle bollette del gas

Chi ha delle caldaie a gasolio, le riattivi. Ma in Italia, son quasi sparite del tutto

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Ragusa - Non cullatevi delle temperature estive di questi giorni: oggi 27 gradi in provincia di Ragusa. Fra poco arriverà il freddo e occorre mettersi al riparo. 
Da cosa?
Dalle bollette del gas, soprattutto.

Prima della guerra, dunque, prima ancora della crisi che sta mettendo a rischio i consumi energetici in tutto l’occidente (europeo) il prezzo del gas variava tra 0,7 e 0,8 euro al metro cubo. A gennaio 2022  per 1 metro cubo di gas si spendevano 1,37 euro, mentre adesso, siamo nel mese di ottobre,  viaggiamo sopra i 2,2 euro.
È questo lo shock energetico che fa tremare famiglie, imprese  e soprattutto i governi? Sì!
Cosa può fare il cittadino per proteggersi da questa guerra dell’energia che principalmente attacca i consumi di gas?
Chi ha delle caldaie a gasolio, le riattivi. Ma in Italia, son quasi sparite del tutto. Anche nei condomini. Il gasolio per riscaldamento è caro, ma potrebbe rivelarsi più conveniente rispetto al metano.

Passare al GPL.
Ma gasolio e GPL dipendono dal prezzo del petrolio in prima battuta e poi dai costi di raffinazione. Legati al metano e all’energia elettrica, anche.
Un labirinto da cui è veramente impossibile trovare la siepe giusta chi ci guidi all’uscita.

Si provi allora a cambiare fornitore e bloccare il prezzo per almeno 2 anni. Se nel frattempo il prezzo del gas tendesse a scendere, l’utente avrebbe sempre la possibilità di rinegoziare.

Che cosa farà lo Stato per fronteggiare questa emergenza?
La parola d’ordine è razionamento. Oggi, siamo ancora nell’alveo dell’educazione al risparmio, e tutto ciò fino a quando sarà messo realmente in pratica. Ovvero. se i prezzi, soprattutto del gas, non arresteranno la loro corsa.

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Conviene scaldare le case con termoconvettori o pompe di calore a energia elettrica? In teoria, sì. Ma non tutti hanno dei buoni contratti domestici con prezzi congelati per un biennio e che non dovrebbero subire oscillazioni di sorta; a farne le spese saranno soprattutto quei milioni di utenti ancorati al servizio di maggior tutela.

E anche qui, la parola d’ordine è cambiare subito operatore, perché il prezzo dell’energia elettrica, già da ottobre, ha subito un rialzo del 60%. E sulle bollette che arriveranno, non ci sarà tutela maggiore o minore che tenga: dovranno essere onorate, pagate.


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