Ragusa - Il turismo inchioda, dopo l’entusiasmante full booking d’inizio estate: le prenotazioni calano, anche quelle last minute; mentre le cancellazioni aumentano. Lo spettro della variante Delta che s’aggira per la Sicilia spaventa i turisti - soprattutto quelli più anziani - che, anche vaccinati, non ci tengono a contagiarsi. Da Ragusa a Taormina, dall’Ortigia alle Eolie: un terzo degli arrivi è stato disdetto nell’ultima settimana. Dopo le difficoltà nel reperire personale disposto a rinunciare al reddito di cittadinanza, ora l’ondata di contagi estivi rischia di tramutarsi nel colpo di grazia per alberghi, villaggi, agriturismi e ristoranti che dall’inizio dell’anno aspettavano agosto per risorgere.
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Per ora reggono solo le case vacanza in affitto, che consentono maggior distanziamento. Qualche hotel sta abbassando i prezzi in alta stagione. E di stranieri, alle prese con la recrudescenza del virus a casa loro, se ne vedono sempre meno. Chi chiede se ci vuole il green pass, chi se c’è la quarantena obbligatoria. La confusione è grande sotto il cielo e non potrebbe essere altrimenti, visto che l’esecutivo naviga a vista: proprio in questi giorni sarà firmato un ennesimo decreto legge, per rivedere in itinere i criteri di colorazione delle regioni e le libertà regolate dal certificato vaccinale.
Non è solo il timore di infettarsi, infatti, ma anche di ritrovarsi a vivere una vacanza “a ostacoli”, con nuove limitazioni subentranti a soggiorno in corso. O peggio, di vedersi bloccati all’aeroporto come sta accadendo a centinaia di ragazzi siciliani. Certo i nuovi positivi, aumentati in Sicilia del 100% la scorsa settimana, non sono certo un bello spot. Non basta che le strutture ricettive garantiscano a caratteri cubitali mascherine, igiene dei locali, servizio al tavolo: il problema è fuori, in strade e piazze della movida che animano praticamente ogni località balneare dell’Isola. Come sempre, solo la responsabilità individuale ci salverà dalla zona gialla.