Ragusa - La stagione turistica italiana inizia ufficialmente giovedì 14 aprile con le vacanze di Pasqua ma le prospettive a lungo termine del turismo in Sicilia restano incerte. I cari energia e carburanti si riflettono su portafogli e costo dei viaggi. A livello nazionale si registra un -30% delle prenotazioni rispetto alle attese di Assoturismo, secondo cui un cittadino su 3 è stato costretto a tagliare il budget per le ferie primaverili - che siano nella propria regione o all’estero - anche per non sacrificare troppo la stagione estiva. Stesso discorso per gli stranieri, pure la domanda internazionale è calata: nei primi 3 mesi del 2022 sono già migliaia le presenze in meno delle previsioni, tuttavia sull’Isola il calo è stato meno vistoso che in altre regioni.
La guerra russo-ucraina non ha fermato solo i viaggiatori di questi due paesi, ma anche di quelli limitrofi: un mercato minore ma danaroso, che in tempi di post Covid avrebbe fatto brodo per uno dei comparti messi più in crisi da 2 anni di stop and go, e che rappresenta una parte importante dell’economia dell’Isola e del Pil nazionale. Secondo luxforsale.it, solo i russi nel 2021 hanno speso fino a 3 milioni a settimana per villeggiare sull'Isola. Lo scarno flusso extra continentale, però, sarà in parte compensato dalla crescita del mercato britannico: quest'anno gli inglesi, secondo Federalberghi, saranno i più numerosi tra gli stranieri in Sicilia; seguiti da francesi, tedeschi, svizzeri, olandesi e danesi.ù
Tra i connazionali, invece, si vedranno soprattutto lombardi e veneti. Viaggiare rischia di diventare un lusso: sono aumentati i trasporti ma anche i prezzi per alloggiare, non tanto degli hotel - che mantengono una media di 100 euro a notte per un 4 stelle - quanto di ville, b&b e case vacanza che, in località di pregio come Ortigia, San Vito Lo Capo e Giardini Naxos arrivano anche a 500 euro a notte nelle giornate festive. C’è da dire comunque che spesso il turismo di prossimità è last minute, soprattutto per i brevi periodi e dunque non è detto che – se il meteo sarà favorevole – non possano esserci sorprese dell’ultimora alle reception. C'è voglia di ottimismo tra gli operatori del settore.
Il 60% di camere già occupate per le feste pasquali - in cui si privilegiano le città d’arte sui lidi balneari - lascia sperare nel sold out estivo, anche per la "presenza di "oltre 520mila croceristi nell'Isola grazie a 156 scali tra aprile e l'estate" sostiene il manager di Msc Crociere, Giuseppe Lupelli, gongolando alla vista della Splendida ormeggiata al porto di Siracusa. La vacanza non è la prima voce a saltare dalla lista della spesa, anzi: la stessa prospettiva di un conflitto ancora lunghissimo in Ucraina, ha spinto chi può - al contrario - ad abbandonare le remore psicologiche e godersi il meritato relax dopo la pandemia finchè si è in salute, esausti di una preoccupazioni dopo l'altra. Già, il virus. Ormai gli abbiamo lasciato campo libero e i balletti delle sue curve quotidiane non appaiono sempre così rassicuranti. Quello sì, sarebbe un’altra terribile mazzata. Non solo per il turismo.