Parma - Tutti i mercoledì sera partiva in elicottero dalla sua abitazione a Biassono, in provincia di Monza, per raggiungere la famiglia nel loro castello di Castelguelfo a Noceto, in provincia di Parma. Ma l’ultimo viaggio è stato fatale. Lorenzo Rovagnati è morto a 41 anni, lasciando la moglie Federica Sironi incinta del suo terzo figlio. Insieme al fratello Ferruccio era titolare dell’azienda Rovagnati, fondata durante la Seconda guerra mondiale dal nonno paterno. Nel 1941, a Biassono, Angelo Ferruccio Rovagnati avvia la produzione di burro e formaggi, ma è suo figlio Paolo, classe 1944, il vero artefice del successo dell’impresa.
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È il 1952: la Seconda Guerra Mondiale é da poco alle spalle e Angelo Ferruccio Rovagnati, a Biassono in Brianza, inizia a produrre burro e formaggi da vendere all’ingrosso. In sella alla sua bicicletta é il giovanissimo figlio Paolo a fare le consegne, a parlare con i clienti e ad avere l’intuizione: nel caseario la concorrenza in Lombardia é agguerrita, invece c'é un settore, quello dei salumi, dove la piccola azienda può arrivare a dire la sua. Non con il prosciutto crudo, da sempre dominio degli emiliani, ma reinventando il prosciutto cotto, considerato fino a quel momento un prodotto di qualità inferiore. Paolo Rovagnati é convinto che, studiando e sperimentando nuovi metodi di produzione, sia possibile arrivare ad un prodotto di eccellenza.
La sua intuizione ha portato, nei decenni a seguire, alla nascita di un’azienda leader in Italia e nel mondo nel settore dei salumi, un impero che fattura oltre 300 milioni di euro l'anno e dà lavoro a oltre 1.200 persone in più di 20 Paesi. È il 1968 quando Paolo, morto a soli 64 anni nel 2008, assume la guida dell’azienda e inizia la sua rivoluzione. L’impresa familiare cresce e diventa negli anni '70 di livello nazionale. Negli anni '80 mette a punto «il prosciutto cotto perfetto» e gli dà un nome: Gran Biscotto, con un marchio a fuoco sulla cotenna come fino ad allora faceva solo il Consorzio di Parma. Poi l’idea di promuovere il prodotto in televisione, e le promozioni di Mike Bongiorno diventano un pezzo di storia televisiva.
Gli Anni Ottanta sono anche il decennio in cui Rovagnati continua la sua crescita producendo oltre 20 tipi diversi di prosciutti cotti. Queste innovazioni comportarono un ampliamento della struttura produttiva e impianti sempre più all’avanguardia. Dal 2010 sotto la guida degli eredi - Ferruccio e Lorenzo - l’azienda si fa internazionale, comincia a esportare in molti Paesi europei ed extra europei come Francia, Belgio, Germania, Irlanda e Stati Uniti d’America e supporta la crescita con acquisizioni come quella dello storico marchio di affettatrici Berkel e di Pineider. Il 2020 é l’anno dell’espansione, con l’apertura del primo stabilimento produttivo all’estero, a Vineland in New Jersey.
Il ruolo di Mike Bongiorno
Negli anni '90, Rovagnati ha lanciato campagne pubblicitarie di grande impatto, collaborando con personaggi noti come Mike Bongiorno, che ha promosso il "Gran Biscotto" durante il programma televisivo "La Ruota della Fortuna".
Un'altra pubblicità memorabile è quella delle "Panatine Rovagnati" del 2001, caratterizzata dallo slogan "5 minuti solo 5 vedrai e delle Panatine ti innamorerai", che sottolineava la rapidità e facilità di preparazione del prodotto.
Per celebrare la vita e l'eredità imprenditoriale di Paolo Rovagnati, l'azienda ha realizzato un cortometraggio animato intitolato "Il Sogno di Paolo", trasmesso in televisione l'8 dicembre 2023. Questo corto racconta la storia di Paolo e la sua visione innovativa nel settore della salumeria italiana.