Palermo – La video agenzia statale russa Ruptly, oscurata sui canali social europei, continua a trasmettere online sul proprio sito internet e ieri ha proposto un servizio girato nei mercati storici di Palermo, sostenendo che i banchi siciliani sono senza pesce fresco perché - da quando è scoppiata la guerra in Ucraina - le barche sono ferme non potendo far fronte agli alti prezzi del carburante.
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È senz’altro vero che il comparto ittico dell’Isola è tra i più sofferenti in questa congiuntura economica ma gli effetti del conflitto sul caro gasolio, in realtà, si devono ancora far sentire in Italia e riguarderanno semmai il gas: gli attuali rincari sono dovuti a meri fenomeni speculativi e a una crisi globale del mercato energetico pre-esistente la crisi ucraina, che aveva già portato a protestare i camionisti prima del 24 febbraio, giorno dell’invasione russa.
Sugli stessi social, infatti, continuano a fioccare ogni giorno spot e pubblicità di pescherie. L’effetto della contrapposizione è quasi comico: ne alleghiamo un paio diffusi proprio ieri da Palermo, dopo il video della Ruptly, a titolo esemplificativo e senza alcun intento promozionale: solo per mostrare come non manchi la merce ma, semmai, i soldi in tasca agli acquirenti.