Modica – Nel 212 avanti Cristo i campi di "Furgentini" furono dati in premio ad un tale di nome Merico, da parte del Senato di Roma, per aver aperto le porte della Città Aretusea al console Marcello. Questa è l'ultima data storica a cui scritti umani fanno riferimento a Frigintini, per andare ancora indietro nel tempo bisogna rifarsi ai primitivi insediamenti neolitici di Cava d'Ispica e nel torrente Tellesimo in contrada Margione. Tanto per rendere l’idea di quanta storia sia pregno questo fazzoletto di terra così antico.
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Nel 1176 Frigintini entrò a far parte della contea modicana; nel 1300 passò insieme al feudo di Grampolo da Tommaso Pesce a Bartolomeo Landolina; nel 1529 va ai Deodato, che costruiranno il magazzino frumentario; nel 1739 la baronia di Frigintini passa ai Trigona, che nel 1765 ultimarono la ristrutturazione dell’attuale Torre Trigona. L’ultima tappa nel 1952, col passaggio dal comune di Noto a Modica. Ora il complesso della Torre, coi suoi merli alla ghibellina, al centro del mitico feudo, vasto quasi 40mila mq, è in vendita come residenza padronale, in una gigantesca masseria con baglio interno.
La trattativa è riservata: si parla comunque di svariati milioni di euro visto che è presentata in "ottime condizioni di stabilità e manutenzione", sebbene sia poi specificato che sia "tuttora in corso un’opera di restauro". Chi vuole può approfondirne la storia nel dossier allegato in pdf. Si tratta di un bene archeologico inserito nell’elenco di quelli vincolati ai sensi del ddg 7935 del 20/04/2006 di cui si tratta in studi, tesi di laurea, guide turistiche, incluso nelle banche dati “heritage” del patrimonio culturale non solo ragusano e siciliano.