Ragusa - Il Covid tornato a spaventare, l'inflazione, il caro energia e la percezione di instabilità politica pesano sulle vacanze degli italiani. Secondo l’ultima indagine di Confcommercio la recrudescenza pandemica - resistente alle alte temperature - la crisi economica e l'incertezza verso un autunno che s'annuncia salatissimo, hanno fatto crollare le partenze di luglio a 12,3 milioni rispetto ai 16,8 previsti un mese fa. Un calo determinato al 20% da disdette delle prenotazioni e all'80% da chi a giugno voleva partire e poi ci ha rinunciato.
News Correlate
A farne le spese soprattutto la Sicilia: glorificata da tutte le ricerche come meta principe dell'estate 2022, ora è quarta dietro Puglia, Emilia Romagna e Toscana; la Sardegna, altra destinazione glorificata dal marketing, è piombata addirittura in settima posizione. Più contenuto il calo previsto ad agosto, mese clou delle ferie: “solo” 3 milioni di partenze in meno rispetto ai pronostici. Ad ogni modo restano ben 27 milioni di connazionali a viaggiare, ma per meno tempo: aumentano infatti le toccata-e-fuga da 3 a 6 giorni e perfino le scappate lampo da 2 notti nel weekend.
Di conseguenza, scende pure il budget medio stanziato: da 541 a circa 475 euro a testa, per i soggiorni brevi; e da 1.252 a 1.117 euro, per quelli più lunghi. Nonostante a parità di servizi l'estero costi meno, l'88% del popolo dei vacanzieri resterà comunque in Italia, mentre gran parte del restante 12% andrà in Europa. La ricerca, tuttavia, non considera quanti non hanno prenotato aerei, treni e bus - perché si muoveranno con mezzi propri - né strutture ricettive, perché alloggeranno in seconde case proprietà o da amici o parenti.