Gerusalemme, Israele - Il sito archeologico di Omrit, nel nord di Israele, nasconde un tempio romano perduto, costruito dal re Erode, che ha presieduto la provincia della Giudea per 33 anni, tra il 37 a.C. e il 4 a.C. Sui resti dell'edificio sacro, che si trovava all'interno di un più grande complesso romano, sono in corso le indagini degli archeologi, i quali, come riferisce il quotidiano "Haaretz", ipotizzano che la struttura possa essere uno dei quattro templi costruiti da Erode e documentati dallo storico Giuseppe Flavio.
All'interno del complesso ci sono elaborati elementi architettonici come colonne e capitelli corinzi, pavimenti e gradini. Gli archeologi ritengono che il tempio sia stato costruito in tre fasi, per poi essere distrutto da un terremoto nel 363 d.C.
Il complesso di Omrit, che contiene anche un elaborato sistema stradale, si trova su una collina che sovrasta, secondo la trazione, la tomba di Nebi Yehuda, il profeta biblico Samuele. La posizione della tomba ai piedi della collina ha portato gli archeologi che hanno dissotterrato l'area a credere che l'intero sito fosse sacro.
Altri tre noti templi costruiti da Erode sono situati nei luoghi settentrionali d'Israele. Uno si trova a Gerusalemme, un altro nella città centrale di Samaria e il terzo nella città costiera mediterranea di Casarea. Gli esperti credono che Erode abbia costruito ognuno di essi come siti rituali per l'imperatore romano Augusto, che era uno stretto alleato politico e aveva nominato Erode per supervisionare la regione.