È morta lunedì 19 agosto a Olot, in Catalogna, Maria Branyas Morera: con i suoi 117 anni e 168 giorni era la persona più anziana del mondo. Lo hanno reso noto l'indomani i familiari sul suo profilo X, che conta quasi 20 mila follower: «Maria Branyas ci ha lasciato. È morta come voleva: nel sonno, serenamente e senza dolore». Aveva ereditato il prestigioso titolo di «decana dell’umanità» il 17 gennaio 2023, a seguito della scomparsa della suora francese Lucile Randon. «Qualche giorno fa ci ha detto: “Un giorno me ne andrò da qui – si legge ancora nel post –. Non proverò più il caffè, non mangerò più lo yogurt, non accarezzerò più Fada (la sua cagnolina, ndr). Cesserò di esistere in questo corpo. Un giorno che ancora non conosco, ma è molto vicino, questo lungo viaggio sarà finito. La morte mi troverà esausta per aver vissuto così a lungo, ma voglio che mi trovi sorridente, libera e soddisfatta». E così è stato.
Branyas era nata a San Francisco, in California, il 4 marzo 1907 da una famiglia di origine spagnola da poco trasferitasi negli Stati Uniti dal Messico. Aveva poi vissuto prima in Texas e poi a New Orleans fino a quando nel 1915 al padre non era stato consigliato di tornare in patria per motivi di salute. Durante la lunga traversata oceanica, resa ancora più difficoltosa dall’avvenuto scoppio della Prima guerra mondiale, l’uomo era però morto di tubercolosi. Lei invece aveva perso l’udito da un orecchio a seguito di una caduta occorsa mentre giocava a bordo insieme ai fratelli. Di fatto, uno dei pochissimi problemi di salute che aveva dovuto affrontare in tutta la sua vita, successivamente trascorsa in Catalogna: «La sua mente è completamente lucida. Ricorda con impressionante chiarezza episodi di quando aveva solo quattro anni e non ha malattie cardiovascolari, cosa comune negli anziani. Le uniche cose che ha sono problemi di mobilità e udito. È incredibile», aveva affermato l’anno scorso al quotidiano Abc il genetista Manel Esteller. Col passare del tempo l’interessata era d’altronde diventata un vero e proprio caso di studio. Tanto più dopo essersi completamente ristabilita dal Covid nel 2020, quando aveva già soffiato 113 candeline.
Sposatasi nel 1931 e rimasta vedova nel 1976, Branyas si era poi dedicata alla crescita dei tre figli: August, nato nel 1932 e morto nel 2019 in un incidente sul trattore, Maria Teresa, nata nel 1933, e Maria Rosa, nata nel 1944. Undici invece i nipoti, tredici i pronipoti. Ad accudirla quotidianamente a partire dal 2000, il personale di una casa di cura in cui era stata trasferita a 93 anni dopo aver contratto una polmonite: lì aveva continuato a suonare il piano fino ai 108 e a leggere i giornali fino ai 110. I suoi segreti della longevità? «Ordine, tranquillità, buona connessione con la famiglia e gli amici, contatto con la natura, stabilità emotiva, nessuna preoccupazione, nessun rimorso, tanta positività e tenersi alla larga da persone tossiche», aveva dichiarato al Guinness World Records. Anche se in realtà – aveva aggiunto – «è anche una questione di fortuna. Fortuna e buona genetica». Lo scettro di persona più anziana del mondo è ora passato alla giapponese classe 1908 Tomiko Itooka, mentre il record storico resta appannaggio della francese Jeanne Calment, l’essere umano più longevo di cui si abbia avuto notizia certa. Nata nel 1875, morì infatti il 4 agosto 1997 ad addirittura 122 anni e 164 giorni.