Giudiziaria Scicli

58enne di Scicli muore dopo un intervento contro l'obesità

La Procura indaga il chirurgo plastico

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 Catania - Soffriva di obesità e aveva deciso di sottoporsi ad un intervento chirurgico, tecnicamente “di plastica per la riduzione dell’ampiezza”, in una clinica privata, ma non è più tornata a casa: dimessa dopo neanche un giorno, è spirata a soli 58 anni in macchina durante il viaggio di ritorno in autostrada, sotto gli occhi atterriti e disperati della figlia e del genero, che erano andati a prenderla e hanno tentato invano di rianimarla, così come vano è stato l’arrivo dell’ambulanza.

La Procura di Catania tramite il Pubblico Ministero dott.ssa Valentina Botti ha aperto un procedimento penale con l’ipotesi di reato di omicidio colposo e lesioni personali colpose gravissime in ambito sanitario per la morte tutta da chiarire di Florentina Gruia, cinquantottenne di origini rumene ma da tempo in Italia e residente a Scicli, nel Ragusano, deceduta venerdì 8 aprile 2022 dopo essere stata operata il giorno prima presso la clinica catanese da cui era appena uscita.

Il magistrato ha altresì iscritto nel registro degli indaganti il chirurgo plastico che ha effettuato l’intervento, il dott. A. S., 55 anni, di Catania, e disposto l’autopsia sulla salma che sarà fondamentale per accertare le cause del decesso ed eventuali responsabilità da parte del dottore che ha operato la donna e/o della struttura: l’incarico sarà affidato dal Sostituto Procuratore al proprio consulente tecnico giovedì 14 aprile, alle 10, negli uffici della Procura etnea, e l’esame sarà effettuato a partire dalle 14 a Scicli.

Come detto Florentina Gruia si era ricoverata per un intervento di plastica per la riduzione dell’ampiezza presso la casa di cura  giovedì 7 aprile, dopo aver effettuato nei giorni precedenti svariati accertamenti, un check-up completo comprensivo anche di visita cardiaca, e aver pagato anticipatamente e profumatamente l’intervento: costo, seimila euro. Dopo aver cercato invano per tutto il giorno di parlare con il chirurgo a cui si erano affidati e con la madre, che era entrata in sala operatoria alle 9.30 del mattino, finalmente la figlia è riuscita a contattarla al cellulare, alle 20.30: la signora, pur con la voce fioca e chiaramente provata, aveva rassicurato tutti dicendo che era andato tutto bene.

L’indomani mattina, venerdì 8 aprile, tuttavia, nonostante il dott. A. S., nel corso delle varie visite pre-intervento, avesse assicurato alla paziente e ai congiunti che sarebbe stata trattenuta in clinica per due giorni dopo l’operazione, per restare in osservazione, la figlia è stata invitata ad andare a prelevare la madre, di cui erano state già disposte le dimissioni per le 10. La figlia assieme al compagno, pur tra le perplessità, è quindi andata a Catania a prendere la madre, ma la giovane ha visto subito, facendolo notare alla dottoressa presente all’atto delle dimissioni, che sua mamma non respirava bene, ricevendo però rassicurazioni che non era nulla di particolare, che le avrebbero dato un po’ di ossigeno e si sarebbe tranquillizzata.

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I tre sono così partiti per rientrare a Scicli ma durante il drammatico viaggio di ritorno lungo l’autostrada Catania-Gela Florentina Gruia respirava sempre più affannosamente: “sto morendo” ha detto a un certo punto alla figlia, che cercava di calmarla. Il suo compagno ha fatto una prima sosta con la macchina e poi una seconda, nei pressi di Noto, ma qui la situazione è precipitata, la cinquantottenne non dava più segni di vita. La figlia ha tentato in tutti i modi di rianimarla, anche con la respirazione bocca a bocca, ha chiamato il 118, ma quando i sanitari sono giunti in ambulanza non hanno potuto che constatarne il decesso.


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