Vittoria - Sono otto i consiglieri comunali di Vittoria, finiti a processo per il reato di "falso ideologico commesso da privato in atto pubblico": quattro sono attuali assessori, Salvatore Avola, Cesare Campailla, Giuseppe Nicastro e Fabio Prelati, una è la presidente del Consiglio comunale, Maria Concetta Fiore e tre siedono in consiglio, Salvatore Artini, Giacomo Romano e Alessandro Speranza.
Gli otto avrebbero sottoscritto il 4 novembre del 2021 degli atti in cui dichiaravano di non avere alcuna condizione di incompatibilità con il ruolo che stavano per assumere, da neo eletti. A loro si contesta di essere stati messi in mora per "un debito liquido ed esigibile, verso il comune" e per questo, secondo la tesi dell'accusa, erano a conoscenza del debito e quindi della condizione di incompatibilità prevista dalla Legge della Regione Sicilia n.31 del 24/06/1986, art. 10 comma 6.
In sostanza, imposte, tasse e tributi non pagate ma che secondo l'accusa sarebbero state notificate dal Comune di Vittoria agli interessati prima della loro sottoscrizione della dichiarazione di non incompatibilità. Alcuni di loro stavano già provvedendo a pagare il dovuto con un piano rateale (Avola, Fiore, Nicastro, Prelati, e Romano per una parte), altri no, ma secondo l'accusa erano stati comunque ufficialmente messi in mora.
Il processo è in fase di svolgimento e sarebbero emerse dal dibattimento delle differenziazioni in merito alle singole posizioni su notifiche, richieste e accesso a rateizzazioni, e procedimenti amministrativi conclusi con la rottamazione. L'ultima udienza si è tenuta il 26 marzo. Nel corso del dibattimento sono stati sentiti testi di pg e l'ispettore della Regione Sicilia che fece i rilievi. La prossima udienza nel corso della quale verranno sentiti alcuni imputati, è stata fissata per il 19 maggio.