Roma - Il tribunale di Roma ha condannato l'ex presidente della Camera Gianfranco Fini a due anni e otto mesi.
Con la sentenza i giudici della quarta sezione penale hanno inoltre inflitto una condanna a 5 anni per la compagna Elisabetta Tulliani, a 6 per il fratello Giancarlo Tulliani e a 5 anni per il padre Sergio Tulliani per l'accusa di riciclaggio. Alla lettura del dispositivo in aula era presente l'ex leader di An. All'udienza del 18 marzo scorso i pm capitolini titolari dell'inchiesta avevano chiesto una condanna a 8 anni per Fini, a 9 anni per la compagna Elisabetta Tulliani, a 10 anni per il fratello Giancarlo Tulliani e a 5 anni per il padre Sergio Tulliani. Al centro della vicenda giudiziaria c'è la vendita della casa di Montecarlo, lasciata in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale, che sarebbe stata acquistata, secondo l'accusa, da Giancarlo Tulliani attraverso società off-shore. Un'operazione effettuata nel 2008, per poco più di 300mila euro e che con la vendita dell'immobile nel 2015 fruttò un milione e 360mila dollari.
Fini: «Non sono deluso: non sono stato ritenuto responsabile di riciclaggio»
«Non sono deluso: non sono stato ritenuto responsabile di riciclaggio, evidentemente l'unica cosa che ha impedito di assolvermi è l'autorizzazione alla vendita dell'appartamento che è del tutto evidente non è stata da me autorizzata. Me ne vado più sereno di quello che si può pensare dopo 7 anni di processi. Ricordo a me stesso che per analoga vicenda una denuncia a mio carico fu archiviata dalla procura di Roma». Lo ha detto l'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, dopo la sentenza del tribunale di Roma che lo ha condannato a 2 anni e 8 mesi per la vicenda della casa di Montercarlo. "È giusto avere fiducia nella giustizia, certo se fosse un po' più sollecita. Dopo tanto parlare, dopo tante polemiche, tante accuse, tanta denigrazione da un punto di vista politico sono responsabile di cosa? Di aver autorizzato la vendita. Non mi è ben chiaro in cosa consista il reato».