Giudiziaria Molfetta

Funerale di Antonio Andriani, morto nel pozzo: indagini verso la chiusura

Niente autopsia sul 40enne deceduto durante la sua festa di compleanno

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/08-07-2022/funerale-di-antonio-andriani-morto-nel-pozzo-indagini-verso-la-chiusura-500.jpg Un frame video riprende l'ultima immagina di Antonio in festa


 Molfetta, Ba - Sgomento e incredulità ai funerali di Antonio Andriani: il 40enne pugliese deceduto sabato scorso in contrada Pegno a Erice, dove lavorava da anni, precipitando in un pozzo durante la sua festa di compleanno. Ieri sera, nella chiesa del suo paese natale Molfetta, l'ultimo doloroso saluto a volta Antonio. «Le indagini in corso chiariranno le responsabilità di quell'incidente, le sue modalità assurde, ma non potranno restituircelo - commenta il sindaco della cittadina barese, Tommaso Minervini -. Conoscevo Antonio, la sua passione per Renato Zero, il suo idolo. Una persona sensibile che, pur vivendo in Sicilia, non aveva mai tagliato i rapporti con la sua città e i suoi amici di sempre».

La Procura di Trapani ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico del proprietario della villetta in cui l'uomo risiedeva e aveva organizzato il party, ma non ha disposto l'autopsia sul cadavere. Fin troppo evidenti le cause del decesso, provocato dalle ferite causate dall'impatto contro le pareti del pozzo, profonda 25 metri (10 dei quali pieni d’acqua), in cui è finito mentre ballava sul coperchio, che sporgeva di qualche decina di centimetri da terra. Nel filmato agli atti dell’indagine, Andriani sta facendo una telefonata al cellulare, poi chiude la comunicazione e comincia a saltare a ritmo di musica insieme agli invitati attorno. Sono le sue ultime immagini da vivo: un istante dopo, il dramma.

Fatale, in particolare, una profonda ferita riportata alla testa nella caduta. I pm stanno compiendo accertamenti tecnici sulla copertura in cemento che si è spezzata sotto i piedi della vittima, inghiottendola nella cavità: in base alle rilevanze stabiliranno se rinviare a giudizio l’unico iscrivibile nel registro degli indagati per aprire un’inchiesta sull’episodio. «Un grande esempio di tenacia, sia sul lavoro che nella vita di tutti i giorni - commenta la Biosalus, la ditta per cui lavorava nel trapanese -. Era così, sempre sorridente e pieno di entusiasmo. Ciao Antonio, grazie per essere stato parte della nostra famiglia».


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