Giudiziaria Trapani

Gli sms dell’assessore a Martina la postina: Salutami tuo padre in carcere

Lo studio dell’architetto Stefano Tramonte è stato perquisito martedì dai carabinieri del Ros

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Trapani - Nel suo studio di architettura lavoravano sia Martina Gentile che Lorena Lanceri, la vivandiera di Matteo Messina Denaro. Ed è lì che le due donne si scambiavano i pizzini che il boss scriveva alla sua amante, Laura Bonafede, la madre di Martina. Uno scambio riservato all’insaputa del titolare dello studio, ritengono i magistrati: «Nei confronti dell’architetto Stefano Tramonte, all’epoca assessore all’Urbanistica del Comune di Campobello di Mazara, non sono emersi allo stato gravi indizi di colpevolezza sul suo diretto coinvolgimento in merito a quanto accadeva nei suoi uffici». Questo è scritto nella richiesta di misura cautelare per la giovane “postina”.

L’assessore si è dimesso a maggio, dopo le prime notizie sull’indagine riguardante Martina Gentile, che la procura chiedeva di arrestare già all’epoca, assieme alla madre. Due mesi prima, era finita in carcere Lorena Lanceri. E l’architetto Tramonte aveva detto all’inviato di Massimo Giletti, che era andato a bussare al suo studio: «Sono amareggiato, per quanto accaduto. Ora, chiedo alla giustizia che faccia il suo corso». In quella puntata di “Non è l’Arena”, l’assessore Tramonte aveva spiegato che Martina Gentile era arrivata nel suo studio attraverso un tirocinio chiesto dall’università. «Posso solo chiedere scusa per quanto è accaduto — aggiunse quella volta — pensavo che i giovani facessero un percorso diverso rispetto a quello dei padri. E, invece, sono state attrici da Oscar». 

In realtà, ha scoperto la procura distrettuale antimafia, l’assessore Tramonte era sempre molto rispettoso di alcuni illustri genitori. Il 23 novembre del 2020, appena nominato assessore, aveva scritto a Laura Bonafede, la madre di Martina Gentile: «Ciao Laura, siamo dispiaciuti per tuo padre, condoglianze dalla mia famiglia». Il padre di Laura Bonafede era Leonardo, lo storico capomafia di Campobello di Mazara, condannato per essere da sempre un fedelissimo della famiglia Messina Denaro. I carabinieri del Ros hanno scoperto l’sms esaminando le chat degli sms nel telefonino della maestra Laura Bonafede. Il 16 giugno 2022, l’assessore chiedeva invece a Martina Gentile di porgere i propri saluti al padre Salvatore, che la giovane stava andando a visitare nel penitenziario di Tempio Pausania, dove sta scontando l’ergastolo per alcuni omicidi commessi con Matteo Messina Denaro. «Ciao Martina, tutto ok, com’è andata in aereo con la bambina? Non dimenticare di salutarmi Salvatore». Altro che dispiaciuto per il comportamento dei padri. Martedì i carabinieri del Ros hanno perquisito anche lo studio che l’architetto Tramonte gestisce assieme al geometra Giuseppe Lanza.

La postina

Il 31 luglio 2022 Martina Gentile, fidata postina di Matteo Messina Denaro, fece un viaggio molto particolare, a Palermo: «Per consegnare della posta», scrivono i magistrati della direzione distrettuale antimafia nella richiesta di arresto per la giovane, che martedì è finita ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento aggravato.

Alle 9,37 — hanno ricostruito i carabinieri del Ros esaminando le chat del telefonino — la maestra mandava un sms al suo medico: «Buongiorno dottore ho una febbricola e non posso andare a lavorare, può mandarmi certificato?». Poi, alle 11,13, inviava un altro messaggio, alla cugina: «Io sto andando a Palermo, non so a che ora torno. Ci sentiamo quando rientro, casomai».

I magistrati hanno scoperto la missione di Martina Gentile a Palermo esaminando il calendario da tavolo che Messina Denaro conservava nel suo covo di Campobello. Proprio alla data del 31 gennaio, il boss aveva scritto: «Invio Tany». C’erano dei biglietti in partenza, come in altre date. A chi dovevano essere consegnati a Palermo? Martina Gentile resta una fedele custode dei segreti del superlatitante. A Palermo, Messina Denaro aveva forse contatti con medici, o con altri capimafia, o con professionisti e imprenditori, per la gestione dei suoi affari. 

«La Gentile ha avuto il medesimo grado di consapevolezza che può essere riconosciuto alla madre — scrivono ancora i magistrati — e non solo perché condivideva con quest’ultima tutti i segreti codici linguistici utilizzati per la rete logistica di supporto, ma perché dalle sue condotte traspariva nitidamente una vera e propria venerazione per ciò che Matteo Messina Denaro è stato fino al 16 gennaio 2023: un pericoloso e sanguinario capomafia». Ora la giovane rischia pure di perdere la figlioletta. La procura per i minorenni ha chiesto la decadenza della responsabilità genitoriale per Martina Gentile e per il marito. Per distribuire i pizzini in tutta sicurezza, portava la bambina con sé in passeggino.


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