Palermo - Il giudice per l’udienza preliminare di Palermo ha condannato a quattro anni e otto mesi e a un anno di libertà vigilata Martina Gentile, figlia dell’insegnante Laura Bonafede, storica compagna di Matteo Messina Denaro. Gentile, ritenuta pedina fondamentale della rete di assistenza al latitante, era accusata di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. Per Gentile l’accusa è di avere assunto il ruolo di postina, smistando la corrispondenza del boss per mesi, di averlo incontrato durante la latitanza e di essere una sua fedelissima emissaria.
Martina Gentile era stata arrestata nel dicembre del 2023. Secondo l’accusa Martina, che per anni ha vissuto con la madre e il boss durante la sua latitanza, avrebbe gestito lo scambio della corrispondenza di Messina Denaro. Per la donna, insegnante come la madre, il pm della Dda di Palermo Gianluca De Leo aveva chiesto 8 anni di reclusione. Il boss stesso l’aveva soprannominata in codice “Tan” e non aveva risparmiato elogi nei suoi confronti. Nelle decine di pizzini trovati nei covi del boss gli inquirenti hanno accertato che la ragazza è stata cresciuta come una figlia da Matteo Messina Denaro. Il padre della Gentile sta scontando due ergastoli per altrettanti omicidi commissionati dal boss. La madre, Laura Bonafede, sempre con giudizio abbreviato è stata condannata lo scorso novembre a 11 anni e 4 mesi per associazione mafiosa: “Ha aderito senza riserve”, scrivono i giudici nella motivazioni della sentenza.
Gentile è la stessa ragazza per cui Messina Denaro racconta di provare ammirazione in un pizzino indirizzato alle sue sorelle. Il boss raccontava di aver letto il necrologio che Martina Gentile, nipote del mafioso Leonardo Bonafede, aveva fatto dopo la morte del nonno. “Leonardo Bonafede era un amico di nostro padre, lo conoscevo pure io. È morto qualche anno fa. La Martina che si firma… è la nipote”, scriveva l’ultimo boss delle stragi, che raccontava di essersi informato sul conto ragazza. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, in realtà, per anni il boss avrebbe vissuto in casa con Laura Bonafedee e figlia condividendo un ménage familiare. A lei il boss rivolgeva parole colme di ammirazione che tradivano rabbia quando Messina Denaro paragonava la vita di Martina Gentile a quella di sua figlia, Lorenza Alagna. Quest’ultima, poco prima della morte del padre, ha chiesto e ottenuto di portare il suo cognome e oggi si chiama Lorenza Messina Denaro.
Interrogata dal gip dopo l’arresto, aveva scelto di non rispondere, ma ha voluto fare dichiarazioni spontanee per dire di essere stata affezionata al capomafia quand’era bambina, ma di aver capito che quell’affetto lui non lo meritava. Gentile ha raccontato di aver visto il vero volto del boss, compresa la sua relazione con la madre, solo recentemente. Anche per questo avrebbe cercato di prendere le distanze dall’ambiente in cui era cresciuta andando a insegnare a Pantelleria, lasciando il suo paese, Campobello di Mazara e iniziando un percorso di legalità attraverso colloqui con assistenti sociali e associazioni antimafia.