Ragusa - Falso ideologico commesso da funzionario pubblico e da privato, corruzione, abuso di potere e violazione del dovere, frode nelle pubbliche forniture, interruzione di pubblico servizio. Questi i reati contestati a 26 soggetti - l'avviso di conclusione indagini risale a novembre del 2018 - coinvolti a vario titolo nelle opere di completamento e nei collaudi relativi all'ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa.
Il pubblico ministero Gaetano Scollo, nell'udienza presso il Tribunale di Ragusa, ha chiesto al Gup il non luogo a procedere per tutti i capi di imputazione, nei confronti di due persone, mentre per gli altri sottoposti ad udienza preliminare, ha richiesto il rinvio a giudizio. L'inchiesta venne condotta dalla Guardia di finanza provinciale di Ragusa con il Nucleo di polizia economica e finanziaria delle Fiamme gialle e con il coordinamento della Procura iblea. I temi oggetto dell'inchiesta vanno dalle forniture dei servizi come l'appalto per le pulizie in cui sono emerse delle gravi anomalie, alla quantità e qualità dei macchinari forniti, alle certificazioni rivelatesi false o difformi sul corretto funzionamento sia degli impianti delle sale operatorie che degli impianti e dei presidi antincendio.
Coinvolti gli allora i vertici aziendali e tutto il personale a vario titolo interessato dalle certificazioni in merito al funzionamento ed al collaudo. Dopo la requisitoria del Pm hanno preso la parola parte civile e alcuni dei difensori degli indagati. Le difese proseguiranno nelle due prossime udienze programmate mentre è attesa la decisione sul rinvio a giudizio e il non luogo a procedere per due degli indagati, per il prossimo 3 dicembre.