Roma - L'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è indagato dalla Procura di Roma. A riportare la notizia, sul proprio sito internet, è il Corriere della Sera. I reati ipotizzati dai magistrati sono quelli di peculato e rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio. «Devo ancora parlare con l'ex ministro Sangiuliano. Quello della Procura di Roma è un atto dovuto dopo l'esposto presentato dal parlamentare Bonelli», ha detto l'avvocato Silvero Sica, difensore dell'ex ministro della Cultura, intervistato dalla trasmissione de La7 l'Aria che tira. «Ho visionato le chat dell'ex ministro e sono sereno. Non ho alcun timore di quello che può dire questa signora». Aggiunge Sica a proposito delle possibili nuove rivelazioni di Maria Rosaria Boccia stasera ospite alla trasmissione di Bianca Berlinguer su Rete4. «Ho qualcosa da dire su questo punto. I giornalisti dovrebbero fare il loro lavoro: si verifica chi è l'accusatore e poi si passa all'accusato, Una certa stampa ha alterato le regole della professione», ha aggiunto Sica.
Come da protocollo, rivela il Corriere della Sera, il fascicolo adesso verrà trasmesso al tribunale dei Ministri, considerando la carica ricoperta fino a pochi giorni fa da Sangiuliano. I fatti che i pm sono chiamati ad approfondire ruotano intorno agli stessi per i quali l'ex titolare del Mic ha presentato le dimissioni irrevocabili, ovvero al rapporto con la 41enne Maria Rosaria Boccia, coinvolta in attività istituzionali anche senza un preciso incarico.
Il reato di peculato riguarda i presunti viaggi che l'imprenditrice ha detto di aver fatto insieme con l'ex ministro, anche di lungo raggio e per eventi non legati al ruolo di Sangiuliano. Lo stesso ex ministro ha ribadito più volte che nessun euro pubblico è stato speso in favore di Boccia. Discorso simile per il reato di rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio, un'accusa che nasce sempre dalle parole della consulente che ha più volte affermato di essere stata coinvolta in riunioni organizzative in vista del G7.