Giudiziaria Trapani

Truffe sui fondi Ue, a capo di tutto c'era l'ex senatore Nino Papania

14 misure cautelari personali emanate dai tribunali di Marsala e di Trapani, su richiesta della Procura Europea

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Trapani - Oltre sessanta finanzieri del comando Provinciale di Trapani in azione per eseguire 14 misure cautelari personali emanate dai tribunali di Marsala e di Trapani, su richiesta della Procura Europea - sede di Palermo - e della Procura della Repubblica di Marsala, nei confronti di noti esponenti politici del trapanese che hanno rivestito o rivestono importanti incarichi a livello comunale, regionale e, in un caso, nazionale. Contestualmente, sono in corso nelle provincie di Trapani e di Palermo anche molteplici perquisizioni domiciliari e locali tese a ricercare e acquisire ulteriori elementi probatori e riscontri d’indagine. Le operazioni s'inseriscono nel contesto di una complessa e articolata attività di indagine, svolta dal Nucleo di polizia Economico-finanziaria della guardia di finanza trapanese sotto la direzione della Procura Europea e della Procura della Repubblica di Marsala, che ha consentito di svelare plurimi delitti di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e di condotte di riciclaggio e autoriciclaggio. Principale promotore e organizzatore degli illeciti perpetrati un ex Senatore della Repubblica nonché ex Deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana e assessore della Regione Siciliana.

"Papania prometteva posti di lavoro in cambio di sostegno politico"

«In cambio del sostegno al movimento politico dell’ex senatore Trapanese Antonio Papania a sei esponenti politici siciliani - quattro attualmente consiglieri comunali a Marsala e Custonaci - e a loro congiunti sarebbero state dati o promessi posti di lavoro, nomine e promozioni presso gli enti di formazione che l’ex politico di fatto controllava. Emerge dall’inchiesta dei pm di Marsala e di Eppo che oggi ha portato a 14 misure cautelari. Gli indagati al momento sono 24 e rispondono, a vario titolo, di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e riciclaggio. Nell’inchiesta sono coinvolti anche sei esponenti politici che rivestono o hanno rivestito cariche presso i Comuni di Marsala, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice. 

Voti e affari: scatta il divieto di dimora per l'ex senatore 

Divieto di dimora a Palermo e Trapani per l’ex senatore trapanese Nino Papania, già deputato e assessore regionale. È tra i 14 raggiunti dalle misure cautelari su complessivi 24 indagati nell’operazione condotta dalla Guardia di finanza di Trapani e coordinata dai sostituti procuratori dell’Eppo (la Procura europea), Calogero Ferrara e Amelia Luise e dalla Procura di Marsala. Tra questi, politici che rivestono o hanno rivestito cariche nei Comuni di Marsala, Custonaci, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice. Avrebbero contribuito al sistema messo in piedi dall’ex senatore Nino Papania, fondatore del movimento Via e - secondo l’accusa - ideatore del meccanismo illecito. Il polizito lo scorso 16 settmbre era stato arrestato per scambio elettorale politico mafioso. Per Papania, il gip di Trapani Massimo Corleo ha disposto il divieto di dimora a Palermo e Trapani. Per altri quattro sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari. I reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e di condotte di riciclaggio e autoriciclaggio. Sequestrati beni per 9 milioni di euro. Fatta luce su un sistema di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione, riciclaggio e autoriciclaggio.

Principale «promotore e organizzatore» sarebbe stato l’ex senatore, supportato stabilmente da un dirigente del Movimento per l’autonomia, nonchè del Movimento Via, Valori, impegno, azione, da un esponente del movimento Via di Marsala, e da un ex consigliere del comune di Cinisi (Palermo). I principali indagati, avvalendosi degli enti Cesifop (Centro siciliano per la formazione professionale), Ires (Istituto di studi e ricerche economiche e sociali) e Associazione Tai, hanno ottenuto finanziamenti del Programma operativo Fondo sociale europeo 2014/2020 per oltre 8,7 milioni di euro da destinare allo svolgimento di corsi di formazione e di progetti in ambito sociale, alcuni dei quali non tenuti, come accertato nell’ambito delle indagini. Le indagini hanno consentito di accertare come a sei esponenti politici locali - quattro dei quali attualmente consiglieri presso i Comuni di Marsala e Custonaci - e, soprattutto, a loro congiunti, pur privi dei requisiti e delle competenze richieste, siano state assegnate o promesse posizioni lavorative, nomine e promozioni presso gli enti di formazione coinvolti, in cambio del sostegno garantito al predetto movimento politico.


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