Giudiziaria Bitonto

Vincenzo Coviello, il bancario spiava i conti di Giorgia e Arianna Meloni

Nel mirino del funzionario c’erano militari, vip e soprattutto politici:

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Bitonto, Bari - Adesso si cercano i mandanti. Le indagini su Vincenzo Coviello, il funzionario di Banca Intesa Sanpaolo che dalla filiale di Bitonto, per più di due anni, con quasi 7mila accessi, ha spiato depositi e movimentazioni bancarie di 3.500 persone, inclusi la premier Giorgia Meloni, la sorella Arianna, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro della Difesa Guido Crosetto e quella del Turismo Daniela Santanchè, ma anche il numero uno della Dda Giovanni Melillo, sono ancora in corso. Coviello, indagato per accesso abusivo a sistema informatico, come riporta il “Domani”, è stato licenziato lo scorso 8 agosto, al termine di un’istruttoria interna avviata dall’istituto di credito. L’inchiesta è partita dopo la denuncia di un cliente che, avvisato dalla stessa banca, si è rivolto alla procura di Bari. E momento non è emersa una regia, non si trovano mandanti, esattamente come nell’indagine di Perugia sul sottufficiale della Finanza Pasquale Striano, che ha fatto in oltre 2.500 accessi abusivi a data base dell’anagrafe tributaria e a quello delle segnalazioni di operazioni sospette dell’Antiriciclaggio su esponenti della politica e personaggi in vista. O nell’inchiesta sull’hacker siciliano Pasquale Miano, arrestato dai pm di Napoli, che ha violato il sistema del ministero della Giustizia (e non solo) scaricando i fascicoli delle procure di mezza Italia. Tanto che ieri su X alla premier Giorgia Meloni ha commehtato: «Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano ». 

L'indagine è partita dopo l’alert della stessa banca che ha rilevato le anomalie negli accessi. «L’ho fatto per motivi professionali», si sarebbe difeso il dipendente, che lavorava nell’area business e si occupava di investimenti, durante il procedimento disciplinare che ha portato al licenziamento. «Il comportamento del dipendente non in linea con le procedure interne e la normativa di settore - spiega Intesa Sanpaolo - è emerso nel corso delle ordinarie attività di controllo dovute da un istituto bancario, incluso un articolato sistema volto a individuare eventuali comportamenti anomali o a rischio relativi alle consultazioni effettuate dai dipendenti della banca autorizzati al trattamento dei dati della clientela in funzione del ruolo ricoperto e delle attività». La frequenza degli “accessi” ingiustificati alle posizioni bancarie non era la stessa per tutti i clienti, per alcuni, come per il correntista avvisato dall’istituto di credito, era più frequente. 

Nel mirino del funzionario c’erano militari, vip e soprattutto politici: oltre alle sorelle Meloni e ai i ministri, il vicepresidente esecutivo in pectore della Commissione europea Raffaele Fitto, i governatori della Puglia, Michele Emiliano, quello del Veneto, Luca Zaia, il procuratore di Trani, Renato Nitti, ufficiali dell'Arma e della Guardia di finanza. I nomi degli spiati sono una parte delle migliaia di titolari di conti correnti monitorati dall'ex dipendente. Il funzionario, aveva accesso alle posizioni bancarie anche di altre filiali e da Bitonto si sarebbe dato da fare. I magistrati, coordinati dal procuratore Roberto Rossi, stanno cercando di capire, con perquisizioni, acquisizioni di documenti e file, e con l'ascolto di testimoni, il perché di questi accessi illegali. 

Attualmente non risultano documeti “esfiltrati”. La mole degli accessi, che riguarda anche ufficiali della finanza e magistrati, e non soltanto politici mediaticamente esposti, è enorme e anche il profilo delle vittime sembra mirato. Gli accessi sono avvenuti tra il 21 febbraio del 2022 e il 24 aprile del 2024, e hanno riguardato oltre 3.500 clienti di 679 filiali sparse in tutt’Italia di Intesa Sanpaolo, che con i parlamentari ha stipulato una convenzione che garantisce interessi altissimi. Nei confronti del dipendente - ha spiegato ancora Intesa - sono state tempestivamente adottate le opportune iniziative disciplinari e la banca ha inoltre provveduto ad informare le autorità competenti ». L'istituto, che aveva presentato un esposto al Garante della Privacy, sottolinea come «l'evento sia stato individuato dagli attuali sistemi di controllo e che la banca è costantemente impegnata a evolvere i sistemi nell'ottica di garantire la massima protezione dei dati della clientela».


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