Modica - Noi residenti stiamo completando la già cospicua raccolta firme in cui chiediamo al sindaco di Modica, Maria Monisteri di emettere, in autotutela, tutti i provvedimenti di sua competenza per la sospensione prima e la revoca dopo del provvedimento amministrativo autorizzatorio all’avviata installazione di un’antenna 5G nella Variante SS 115.
Non è possibile avere un’antenna di 34 metri attaccata ad un bombolone del gas GLP e ad una cabina dell’Enel, circondata da palazzo dove abitano 60 famiglie e 300 persone, oltre al centro commerciale, a scuole dell’infanzia, alla Chiesa, ai vigili del fuoco. Hanno pensato di mettere una bomba sui nostri balconi ma noi ci opporremo con tutte le nostre forze. Lanciamo un appello al sindaco che peraltro ha rassicurato il giornalista che l’ha intervistata circa il suo impegno. Modica sta dimostrando di avere una coscienza popolare e a cuore il suo bene. Se non possiamo fermare il progresso esso però deve fare i conti il contesto umano ed urbanistico su cui impatta. Si chiama ANTROPIZZAZIONE ma qualcuno, a Palazzo di città, sembra non interessarsene reso conto. Noi diciamo Si al 5G ma non sul bancone di casa. E’ incredibile che gli Uffici comunali abbiano messo, non con 1 ma con ben sei silenzi assenso, il sindaco in questa paradossale situazione di imbarazzo che non può ricadere sui cittadini. Domani saremo alla Caitina, il movimento non è più di zona, si fonde in uno e si allarga a tutta la città. A questo punto occorre il coinvolgimento delle forze sociali, delle organizzazioni sindacali e datoriali, delle associazioni culturali, del mondo della scuola. E di quella classe politica che, salvo uno/due casi, non ha fatto sentire la sua voce. Ci sarà un Consiglio comunale aperto: bene chiediamo che qualcuno porti all’Ordine del Giorno il problema. I Consiglieri devono dirci da che parte stanno. Lo stesso dovrà dirci l’Amministrazione comunale ed i parlamentari eletti in città.