Scicli -Nella Sicilia che io amo l'autunno ci regala frutti, colori e sapori.
Varietà che vanno dalle castagne dell'Etna al mango di Fiumefreddo, all'avocado di Sant'Alfio, ai fichi d'india dei monti Sicani o Vizzini, ai mapo di Giarre, le prugne nere di Monreale, i miei limoni di Cava d'Aliga, le mele di Randazzo, i mandarini della Piana di Catania, le pere piccole di Bronte, i caki i kiwi e i pompelmi di Santa Tecla-Acireale, i melograni di Militello Val di Catania, l'uva di Mazzarrone, l'annona di Piedimonte Etneo, le pesche di Leonforte e i peperoncini di Zafferana Etnea.
Non è facile rinunciare a vivere su questa isola straordinaria dov'è nata la lingua italiana a Lentini. Purtroppo non capisco perché ognuno di noi non fa la sua parte e inizi a non buttare immondizia e spazzatura per terra per le strade, a raccogliere le feci per strada dei nuovi figli del terzo millennio ...gli animali . Basterebbe pensare che ogni volta che facciamo questo scempio, è come se lo facessimo nel nostro giardino, proprio così nella propria Villa che si chiama Sicilia.
Gianni Arrabito