Ragusa - Buongiorno Ragusanews,
sono la mamma di una ragazza agonista di nuoto, ho bisogno del vostro aiuto, ho bisogno che le mie parole vengano divulgate il più possibile affinché lo sport che in tanti proclamano sano ritorni ad esserlo.
Vorrei raccontare la storia di mia figlia e di un gruppo di ragazze che decidono di cambiare società ma purtroppo la stessa ha problemi di struttura (avete pubblicato un articolo anche in merito), e a tutt'oggi non sono potuti scedere in acqua.
Siamo le mamme di diversi atleti e come possiamo stare zitti ancora dopo aver letto e sentito certe cose. Noi che quell'ambiente lo conosciamo lo abbiamo vissuto e dove abbiamo capito che il silenzio sarebbe solo un atto di accettazione decidiamo di raccontare la nostra esperienza.
I nostri figli sono cresciuti a Ragusa e anche le loro ambizioni in ambito sportivo. Lo sport che finora aveva creato in loro un ambiente dove poter fare squadra, divertirsi crescere, sereno quale prima d'ora è stato, si è trasformato in un luogo di demotivazione, di malcontenti di rabbia e nervosismi.
Così nasce la nostra decisione di cambiare società ma gli scenari però non cambiano perché la nostra scelta forse a qualcuno non è piaciuta come sicuramente non è piaciuta la società a cui noi ci siamo rivolti.
News Correlate
La piscina dove finora i ragazzi si sono allenati, a cui ci siamo rivolti per poter continuare gli allenamenti nell'attesa che vengano completati i lavori per il rifacimento del tetto della piscina di Comiso, trova difficoltà ad accogliere le richieste di corsie e orari ripetutamente cambiati, vie traverse attuano delle politiche che si scontrano sul nostro modo di crescere i nostri figli e per questo decidiamo di svuotare il sacco affinché il silenzio non diventi assenso.
Sono tanti gli esempi che possiamo elencare ma cosa servirebbe adesso?
Noi vorremmo solo riniziare un percorso nuovo e sereno ma nuovamente ci viene negato, vengono allungati i tempi per entrare in acqua e questo per chi conosce bene il nuoto agonistico è un danno.
Vengono poste condizioni e sotterfugi per impedire che un'altra società possa varcare quella porta, sarà per interesse economico?
La piscina è comunale ma gestita privatamente, leggiamo Statuti e leggi per cercare di trovare una soluzione per far entrare il prima possibile questo atleti. Io non so se i nostri figli abbiano lo stesso entusiasmo di prima e vogliono continuare a nuotare in questo ambiente che si è rivelato più infido di quanto possa sembrare.
Ma da madri noi ci batteremo perché non riteniamo giusto che le società agonistiche che dovrebbero anche fungere dai educatori nei confronti dei nostri figli spezzino i loro sogni se non appartiene a una società X.
Qualcuno dirà che abbiamo sputato nel piatto dove abbiamo mangiato e vorrei dire che quel piatto noi l'abbiamo comprato, di verità nascoste potremmo scriverne un libro,
Ci scusiamo per la lunghezza e il tempo a voi chiesto, ma viviamo nella speranza che prima o poi i ragazzi possano entrare in acqua.
P.S.: In riferimento alla lettera abbiamo un aggiornamento. Abbiamo avuto un incontro con il gestore che si è dimostrato disponibile ad aiutarci sperando di trovare una soluzione. Vi aggiorneremo quanto prima se ciò non dovesse avvenire, perché non ci fermeremo mai di fronte alla speranza dei nostri figli di entrare in acqua.