Moda e Gossip Confessioni

Alessandro Borghese: “Ho un figlio di 19 anni. L’ho riconosciuto, ma non l’ho mai incontrato"

“Ho un figlio di 19 anni. L’ho riconosciuto, ma non l’ho mai incontrato perché ci sono delle dinamiche particolari”: la confessione di Alessandro Borghese

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“Alessandro Borghese 4 Ristoranti” ha tagliato il traguardo del decennale e il cooking show è attualmente in chiaro, su TV8, ogni mercoledì, alle ore 21.30. Al timone c’è, appunto, Alessandro Borghese che si è raccontato in una intervista a Il Giorno, tra pubblico e privato. La passione per la cucina “è nata grazie a mio padre, napoletano, che la domenica preparava gli spaghetti ‘a vongole’, come si dice a Napoli. Ho iniziato cucinando a casa dei miei. I miei genitori sono stati i primi sponsor. Non ho avuto maestri blasonati, non ho fatto le grandi cucine stellate. Sono un self-made man. In Francia ho lavorato anche da Ducasse. Ho fatto mille esperienze in molti piccoli ristoranti: sono stati la mia palestra di vita in Italia e all’estero”. 

Una vita passata in giro per il mondo fino a allo stop definitivo, o quasi, è stato a Milano. Ma c’è un motivo molto valido: “Qui ho trovato l’amore, ho sposato Wilma Oliviero, abbiamo messo su famiglia e ho scelto di stabilirmi in città. Sono romanissimo sotto tanti punti di vista ma ho un’attitudine milanese. Milano è l’unico luogo in cui sono preciso, puntuale”. Diciassette anni di matrimonio: “Abbiamo due figlie stupende: Arizona, nata nel 2012 e Alexandra nel 2016. Io sono gelosissimo delle mie figlie. Mi do i pizzicotti per stare zitto e le lascio fare”. Ma c’è anche un terzo figlio che ha 19 anni: “Ho saputo di essere padre molto tempo dopo la sua nascita. L’ho riconosciuto e sono tuttora un puntuale sostenitore. Non ho avuto il modo di conoscerlo. L’ho visto su Internet”. Ma i due non si sono ancora conosciuti perché “ci sono dinamiche un po’ particolari in cui non posso entrare”. 

Quattro ristoratori si sfidano a colpi di gusto e originalità per aggiudicarsi il titolo di migliore in una determinata categoria e ottenere l’agognato e inconfondibile “dieci” dello chef; ciascun ristoratore invita nel proprio locale gli altri tre pretendenti accompagnati da chef Alessandro Borghese: si parte subito con la mitica ispezione, i “colleghi” in sala e Alessandro in cucina. A seguire i tre colleghi insieme ad Ale si mettono a tavola, e da questo momento in poi tutto è oggetto di valutazione, arrivando quindi a esprimere le proprie valutazioni – assegnando un punteggio da 0 a 10 – a location, menu, servizio e conto del ristorante, oltre alla quinta categoria, lo special, differente in ciascuna puntata in quanto collegata al tema dell’episodio. Le votazioni rimangono segrete fino a quando i quattro ristoratori non sono chiamati a sedersi nuovamente a uno stesso tavolo per il confronto finale: qui devono svelare i propri giudizi e confrontarsi, a carte scoperte, su ogni aspetto delle valutazioni. I voti di Chef Borghese, invece, rimangono segreti fino alla fine perché, come da tradizione, i suoi voti possono confermare o ribaltare l’intera classifica. Anche i vincitori degli episodi di questo ciclo si aggiudicano l’ambitissimo titolo di miglior ristorante e il “bollino” #Ale4Ristoranti esposto all’esterno, a formare una rete di locali testati da chi se ne intende, i ristoratori stessi.


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