Roma - Il 31 dicembre Silvio Berlusconi lascia Palazzo Grazioli, il palazzo romano che lo ha ospitato dal 1996, per trasferirsi a villa Zeffirelli, sull'Appia antica. La casa dove ha passato gli ultimi anni della sua vita il regista fiorentino, acquistata nel 2001 dal Cavaliere per oltre 3 milioni e 375mila euro nel 2001 e poi prestata in comodato d'uso gratuito a Franco Zeffirelli, suo amico ed ex parlamentare forzista, scomparso nel giugno del 2019.
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Berlusconi oggi va via per motivi economici. Ma non solo. Il Cavaliere è ricco, ma non ama sprecare il denaro. E dunque gli oltre mille metri quadrati al primo piano nobile del cinquecentesco edificio appartenente alla famiglia Grazioli che gli costavano quasi 40mila euro al mese d'affitto erano veramente troppi, vista anche la perdita di peso politico suo e di Forza Italia.
Chiusi anche gli uffici al piano terra, quelli che affacciano su via della Gatta, con alcuni dipendenti a rischio licenziamento o trasferimento a Bruxelles, dove Berlusconi siede nel Parlamento europeo. Resta aperta la sede nazionale di Forza Italia in via in Lucina, partita in grande spolvero, poi chiusa e ora riaperta in formato ridotto. Tutta colpa dell'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti.
Berlusconi ha quindi una nuova casa romana. Ma non è chiaro se ci andrà mai ad abitare. Tutto dipende dal Covid, dagli sviluppi della situazione politica e dai lavori di ristrutturazione che sono ancora da completare. I conoscitori delle cose berlusconiane raccontano che, in ogni caso, la villa sull'Appia antica sarà utilizzata come casa privata. E quindi non si dovrebbero vedere deputati e senatori in pellegrinaggio. E niente assembramenti di giornalisti e telecamere. Nel frattempo il Cavaliere sembra proprio che resterà nella villa francese della figlia Marina, in Provenza, dove aveva cercato, invano, rifugio contro il Covid. Farà qualche puntata durante le feste nelle sue case lombarde. Ma a Villa Zeffirelli non è proprio prevista una visita.
Silvio sarà seguito dal suo chef personale. Il menu tipico di Berlusconi a casa
Traslocherà infine lo chef personale del cavaliere, Michele Persechini.
”Mai aglio o cipolla”, per il resto libertà assoluta, anche se - tuttavia - meglio evitare il pesce (al massimo qualche mollusco, qualche crostaceo), meglio esser prudenti con la carne (ammessi vitella o manzo, da evitare frattaglie, selvaggina, ovini, pollame, benissimo le quaglie con polenta e salsa di funghi), non si sbaglierà mai preparando un risotto (Funari ad Arcore: ”Ah Silvio, e sempre co’ ’sto risotto”), e facendolo seguire da verdure fresche: apparecchiare la tavola con tovaglie bianche, adoperare piatti bianchi Antica Doccia Richard-Ginori, sottopiatti d’argento, mettere sempre a centrotavola fiori freschi (rose o, in caso di colazione di gusto campagnolo, tulipani e margherite), non far mancare l’acqua minerale Lario, il Sauvignon rosso o il Riesling bianco della riserva Valliana (poderi tra Toscana ed Emilia), il casereccio del vecchio forno del Ghetto di Roma (evitare grissini o crackers, c’è più grasso lì che nel pane).