«Pupi siamo, caro signor Fifi! Lo spirito divino entra in noi e si fa pupo. Dovrebbe bastare, santo Dio, esser nati pupi cosi per volontà divina. Nossignori! Ognuno di noi si fa pupo per conto suo: quel pupo che può essere o che si crede di essere. A quattr'occhi non è contento nessuno della sua parte: ognuno, ponendosi davanti il proprio pupo, gli tirerebbe magari uno sputo in faccia. Ma dagli altri lo vuole rispettato».
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Cara Selvaggia Lucarelli, come giornale abbiamo seguito le sue vicissitudini di turista che ha affittato a 800 euro al giorno una villa in Sicilia orientale, trovandosi senza acqua e senza luce per tre giorni. La sua esperienza è diventata occasione di racconto delle cose che non vanno in questa parte d'Italia, che dell'Italia è anche, in parte, metafora.
Veda Selvaggia, molti dei lettori che oggi la accusano di denigrare la nostra impareggiabile terra, la più bella e invidiata al mondo, in questi giorni sono rimasti senza acqua e senza energia elettrica, esattamente come lei. E come lei imprecano contro gli enti e le società pubbliche e parapubbliche che non erogano i servizi dovuti.
Il guaio è, Selvaggia, che lei ha sputato al pupo in pubblico. E Luigi Pirandello ci ha insegnato che i siciliani al loro pupo sputano. Ma solo in privato.