Moda e Gossip Il personaggio

Caterina Ravaglia, coup de foudre di lusso tra Modica e Scicli

La lista della spesa della modella 27enne, iblea d'adozione: i suoi indirizzi del cuore nel ragusano



 Scicli – A lei piace improvvisare: è di quelle che sanno ancora “perdersi” in viaggio, senza il rigore di un’agenda o di una geolocalizzazione fissa; tipo che se è immersa in un tramonto che scivola in mare, va a cena con i capelli che sanno di sole e sale. Così è - se vi piace - Caterina Ravaglia, 27 anni, cresciuta in Romagna, laureata alla Pennsylvania State University e ora milanese; modella e fondatrice del marchio di pelletteria artigianale Kate Cate. Ha una passione esagerata per piante officinali, aromatiche e farmaceutiche – quelle robe un po’ radical chic, tanto per intenderci - e ha un debole per il Ragusano, dove si sente libera di riscoprire le piccole cose sconosciute nel caos anonimo della tentacolare metropoli lombarda.

“Avevo 6 anni quando mio padre sentì parlare di una città barocca, Modica, dove nel centro storico c’erano case scavate nella pietra, abbandonate in un ex quartiere ebraico - raccontato all'ultimo numero Elle, che l'ha intervistata -. Mi portò in inverno, si innamorò del luogo e acquistò subito le abitazioni per ridare una nuova vita utilizzando solo materiali autoctoni. Ecco perché abbiamo deciso di girare in questi luoghi il corto sulla collezione SS22, che tra l’altro ha vinto l’UK Fashion Film Festival”. Ad avercene di coloni privati calati dal Nord, disposti a investire in provincia. “Atterro a Comiso perché vicino c’è una delle mie aziende vinicole preferite, la cantina di Arianna Occhipinti: la seguo da anni e non sbaglia un colpo” continua Caterina.

“Appena arrivo a Modica, aperitivo agli Orti di San Giorgio, dove tra gli alberi spesso si assaporano concerti e mostre, e cena da Radici dello chef stellato Accursio".  Si vede che fa pure l'influencer su Instagram visto che riesce a centrare 3 spot in 2 righe, ma non è finita: "Dopo l’imperdibile colazione con granita e cremolate al Caffè dell’arte, faccio un salto all’antica cioccolateria di Bonajuto: loro furono i primi a commerciare cacao nel XVI secolo in Sicilia tanto che Sciascia veniva apposta qui per mangiarlo. Merita una visita anche il loro Fattojo, il laboratorio". Siamo già a centinaia di euro di scontrini ma, in fondo, ben venga la pubblicità se grazie a questi giovani rampolli settentrionali - che della terra iblea conoscono soprattutto i luoghi del circuito turistico internazionale – portano visitatori danarosi e lavoro.

Lo "slow trip", come la rivista francese chiama la gitarella di due giorni, prosegue con "Sampieri, una spiaggia che porto nel cuore, tra dune e una fornace abbandonata. Dopo un bagno di ricordi, si parte per Scicli, altro paese barocco suggestivo, con visita al Convento della Croce e dinner da Ùmmara o al Baqqalà". Ma qui "le spiagge libere sono spesso gremite” di poveri bagnanti, “quindi opto per la nuova Riserva Beach Club nella val di Noto", dove il conto - ormai incalcolabile - fa da solo selezione all’ingresso. Vi risparmiamo il resto della vetrina promozionale con cui s'è rimborsata il soggiorno e che include, tra le tante citazioni, "il Garage concept store a Ragusa Ibla, Ortigia Profumi a Scicli e, se sono a Modica l’ultima domenica del mese, il mercatino dell’antiquariato". Dal mondo vip per ora è tutto.


© Riproduzione riservata