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De Gregori-Zoff, primi ciak per il docufilm dedicato a Dino

Al via i lavori per “Dino Zoff. Volevo solo fare bene il mio lavoro”, il docufilm su Dino Zoff

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/24-03-2025/de-gregori-zoff-primi-ciak-per-il-docufilm-dedicato-a-dino-500.jpg De Gregori-Zoff, primi ciak per il docufilm dedicato a Dino


Francesco De Gregori e Dino Zoff all’Auditorium Parco della Musica, insieme sullo stesso palco, per fare della vita di un uomo uno spettacolo o ancor meglio, un docufilm. Il titolo è “Dino Zoff. Volevo solo fare bene il mio lavoro”, opera diretta dal regista Giovanni Filippetto, che racconta lo sportivo ma soprattutto, l’uomo che si nasconde dietro la figura del portiere e campione della Nazionale Azzurra quale è stato.

Un biopic scritto dagli autori Anna Boiardi, lo stesso Filippetto e Antonio Azzalini, firmato per Tunnel Produzioni di cui, tra i primi ciak, c’è stato proprio quello battuto nelle sale di via Pietro De Coubertin, con due numeri uno a confronto, uno tra i pali e l’altro tra le note.

Galeotto fu proprio l’apprezzamento di Zoff per il cantautore romano, che ha spinto la produzione a dare il via ai cinelavori proprio da una chiacchierata tra i due, in cui le note di grandi successi di De Gregori, hanno intervallato le risposte dell’ex portiere beniamino di Lazio e Juventus, oltre che indiscussa bandiera della nazionale con cui negli anni di attività ha vinto tutto, dagli Europei del 1968 ai Mondiali di Spagna ’82. E proprio dal manto verde arriveranno anche le altre voci che comporranno il puzzle cinematografico della vita di Zoff.

Tutti i compagni di avventura dell’ex portiere saranno coinvolti, ma dalla produzione non è ancora reso noto l’elenco completo di chi sarà nel film documentario per celebrare ‘Super Dino’, come spesso è stato chiamato il campione friulano, entrato per sempre nel cuore degli amatori del pallone. Dalla solitudine dei numeri uno a quella dei portieri, ben nota agli atleti che vivono la loro vita in difesa della porta. Tra i pali, al vento, sotto la pioggia o sotto il sole, un portiere è da solo a far la guardia a sé stesso e alla squadra.

La paura dei rigori poi, è un altro tema toccato dalla coppia di fronte alla telecamera, con Zoff che risponde a De Gregori che la paura in realtà, “ce l’ha chi il rigore lo tira”. Consapevolezze di un campione che al gioco del calcio ha votato la sua intera esistenza, che sarà ricordata attraverso un film che parlerà dell’epopea della sua carriera, con aneddoti inediti e ricordi indelebili che disegnano la persona e lo sportivo, restituendo agli spettatori il lato più nascosto di Zoff. Come il suo attaccamento alla terra d’origine, la sua umiltà, l’onestà intellettuale dentro e fuori dal campo, le amicizie non dichiarate, il modo di vedere il calcio e tutto ciò che ruota intorno ad esso e oltre. Sono già in programma gli incontri con vecchi colleghi che saranno accolti allo Stadio Olimpico di Roma e poi a Torino, allo Juventus Stadium, in ricordo delle vittorie biancocelesti e bianconere che hanno riempito il suo personale palmares calcistico. Non mancherà il ritorno in visita nella sua Mariano del Friuli, paese dov’è nato e ha vissuto infanzia e adolescenza, prima di militare in alcune delle più grandi squadre italiane di sempre.

Tra le prime conferme di compagni che prenderanno parte al cineprogetto, ci sono: Marco Tardelli, Claudio Gentile, Riccardo e Mariella Scirea, poi Paul Gascoigne, Michel Platini, ma anche Giovanni Improta, Fabio Capello, Gianni Rivera e gli scrittori Maurizio De Giovanni e Sandro Veronesi, seguiti da Cinzia Bearzot figlia del compianto Enzo, indimenticato allenatore con cui Zoff ha vinto la Coppa del Mondo nel 1982.


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