Moda e Gossip Marazamemi,

Dolce &Gabbana, ecco i guerrieri vanitosi a Marzamemi. FOTO

Show a Marazamemi, sul porto e al tramonto. «I clienti da 150 sono ora 500, in soli otto anni»



Marazamemi - Dolce e Gabbana. Sfilano a Marzamemi i guerrieri/guardiani del tesoro di Calafarina vestiti d’oro e perle, diamanti e pietre preziose; avanzano sicuri sul molo del vecchio porto quando il sole si unisce al mare, il cielo si tinge di rosso e i pescherecci dormono cullati dallo sciacquio delle onde. Vanità, testosterone e romanticismo: gli stilisti non potevano trovare ingredienti più bizzarri per raccontare di un nuovo uomo, il cliente dell’Alta Sartoria, che sceglie pezzi unici e su misura, che è più esigente. Attento e libero. Sopratutto di divertirsi con il proprio guardaroba alla stregua della donna, che, fortunella, ha sempre avuto a sua disposizione parecchie alternative in più.
Così, è vero, ci si può anche stupire quando i modelli escono vestiti di un jeans tutto un ricamo e un gilet di rete di brillanti e un copricapomaschera in pendant. Ma è vero anche che lo show è creatività libera, che ci sono sempre più uomini che amano e giocano con la moda.

La sfilata Alta sartoria di Dolce & Gabbana sul porto di Marzamemi
«Siamo partiti un paio di anni dopo la donna - ricordano Dolce e Gabbana - con 150 uomini che erano per lo più i mariti delle nostre clienti. Ora sono 500 e non vengono certo al seguito! Sanno quello che vogliono e hanno un approccio diverso. A cominciare dal fatto che hanno nel Dna il senso delle “collezioni”». Cioè? «Che quando a loro piace qualcosa la cercano sempre. Pensate agli orologi, alle cravatte, alle camicie, ai gemelli. Sono capaci di acquistare lo stesso modello in più colori o materiali. Le donne non lo farebbero mai. I nostri clienti, per esempio, amano collezionare i nostri completi pigiama. Alcuni ne hanno a decine. Comunque il rapporto con loro è molto più intimo: si affidano a te in tutto, dal boxer al cappotto».
E ancora: «Ora che possono scegliere poi, sono entusiasti di tutto. Così abbiamo deciso per la prima volta di usare le tecniche dell’atelier donna: ricami, lavorazioni, materiali. Il risultato è stato di una leggerezza incredibile».

Le tecniche del ricamo degli atelier donna per la prima volta su una collezione uomo
Ed è vero. La mano dell’artigianalità «femminile» dà un tocco più delicato: pronti a scommettere, viste le premesse, sulle incursioni di lei nella cabina armadio di lui? Ecco i pantaloni ampi di chiffon,le t-shirt di pizzo,i ricami, i patchwork, addirittura la tecnica dei bustier per strutturare le nuove giacche, raccontano una storia nuova. Anche coraggiosa se il metro di paragone e giudizio sono i gessati, la cravatta e i blazer, che in atelier comunque ci sono.

Ma qui il sogno è a occhi aperti: c’è il principe arabo che è già vestito con i pantaloni di seta, i sandali-schiava con le pietre, la blusa scollata di pizzo e giri di diamanti al collo. O l’industriale brasiliano arriva stretto in una vestaglia di seta o quello coreano con il completo (giacca e pantaloni) stampa carretto. Indubbiamente eccentrici, indubbiamente vanitosi, però, alla fine dove è il problema? Detto questo le donne continuano a essere avanti: che dire di Sharon Stone ed Helen Mirren che tempo dieci minuti dopo lo show si tolgono le scarpe con i tacchi e per tutta la serata se ne vanno in giro a piedi nudi? Nessun uomo vanitoso scenderebbe dal piedistallo.

https://www.ragusanews.com/immagini_banner/1745512808-3-hyundai.gif

Nella foto a centro, da sinistra Pietro e Lupita Nyong’o, Domenico Dolce, Drew Barrymore, Ciara con marito e figli, Stefano Gabbana, Sharon Stone ed Helen Mirren. 


© Riproduzione riservata