Franco Di Mare (Napoli 1955), noo giornalista italiano della Rai, ieri ha annunciato di essere affetto da mesotelioma, un tipo di tumore aggressivo associato all'esposizione all'amianto. La rivelazione è stata fatta durante la puntata di “Che Tempo Che Fa”, programma condotto da Fabio Fazio. Visibilmente commosso e aiutato da un respiratore automatico, Di Mare ha parlato della la sua battaglia con la malattia, senza perdere comunque la speranza, ma fiducioso nei confronti dei progressi della scienza.
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«Questo tubicino che mi corre sul viso è legato ad un respiratore automatico e mi permette di respirare in modo forzato, ma mi permette anche di essere qui a raccontare, a parlare con te. Mi sono preso il mesotelioma, un tumore molto cattivo, legato alla presenza di amianto nell'aria. Si prende tramite la respirazione di particelle di amianto, senza rendersene conto. Ha un tempo di conservazione di sé lunghissimo e quando si manifesta è troppo tardi». Durante l'intervista, il giornalista ha sottolineato l'importanza della ricerca scientifica e della speranza in nuove cure.
Di Mare ha aggiunto con un filo di voce: «Dire che con questo finiscono le speranza non è vero, perchè la scienza va sempre avanti. Sono qui a festeggiare una soluzione che potrebbe essere scoperta, speriamo che ci sia una soluzione e che non sia così lontana». Pur provato dalla malattia, il giornalista non si è mostrato abbattuto, ma ha fatto capire di non volersi arrendere e si è mostrato abbastanza fiducioso nei confronti del futuro. Per la malattia, dice il giornalista, c'è bisogno che ci sia l'idea di comunità intorno al malato, «quando qualcuno si ferma ad aiutare gli altri, lì nasce la comunità degli umani». Fabio Fazio, visibilmente commosso, ha ricordato che il 28 aprile è il giorno dei lavoratori vittime dell'amianto e ha presentato “Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi”, il nuovo libro di Franco Di Mare.
Il mesotelioma è un tumore che nasce dalle cellule del mesotelio. Così si chiamano le membrane che rivestono, come una sottile pellicola, gli organi interni. A seconda dell'area che ricopre, il mesotelio assume nomi diversi: si chiama pleura nel torace, peritoneo nell'addome, pericardio nello spazio attorno al cuore e tunica vaginale nella zona attorno ai testicoli. Il 90 per cento dei mesoteliomi è dovuto all’esposizione ad amianto, un materiale che è stato utilizzato soprattutto negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Poiché intercorrono di solito alcuni decenni tra l’esposizione all’amianto e l’eventuale insorgenza del mesotelioma, ci si attende che il numero di diagnosi continuerà a salire nei prossimi anni per raggiungere il picco tra la seconda e la terza decade degli anni Duemila. I primi sintomi con cui si presenta il mesotelioma pleurico, spesso legati all’accumulo di liquido nella cavità pleurica (versamento pleurico), sono respiratori: fiato corto (dispnea) e tosse.
Trattandosi di un tumore raro e difficile da curare, è importante che i pazienti colpiti da mesotelioma si rivolgano da subito a centri specializzati. I medici valutano innanzitutto la possibilità di intervenire chirurgicamente. In linea di massima i mesoteliomi in stadio iniziale sono operabili, ma l’opportunità di rimuoverli dipende da molteplici fattori e ha un intento prettamente palliativo. Il trattamento standard per il mesotelioma consiste nella chemioterapia. I farmaci più efficaci sono i derivati del platino, come il cisplatino, e gli antifolati, come il pemetrexed, spesso usati in associazione. Da alcuni anni sono in corso diverse sperimentazioni terapeutiche con farmaci biologici e con l’immunoterapia, seppure sinora nessuno di questi approcci abbia ancora dimostrato un reale significativo impatto sulla sopravvivenza dei pazienti trattati. Il progressivo miglioramento delle conoscenze scientifiche su questa malattia sta comunque aprendo nuove interessanti prospettive terapeutiche.
Una vita in Rai
Franco Di Mare ha iniziato la sua carriera in Rai nel 1991, entrando nella redazione esteri del TG2 e diventando inviato speciale. La sua carriera è stata marcata dalla copertura di numerosi conflitti internazionali, tra cui le guerre nei Balcani, il Medio Oriente e l'Africa. Queste esperienze sul campo potrebbero averlo esposto all'amianto, favorendo lo sviluppo del mesotelioma. Nel 2019 diventa nuovo vicedirettore di Rai 1, con delega ad approfondimenti ed inchieste. Dal 14 gennaio 2020 è stato direttore generale dei programmi del giorno della Rai fino a maggio 2020 quando assume la direzione di Rai 3. Nel corso dell'intervista, Di Mare ha espresso delusione verso la Rai per la mancanza di supporto umano e professionale dopo la diagnosi della sua malattia. Ha lamentato l'indifferenza di molti colleghi e la difficoltà nell'ottenere informazioni sulle possibili cause della sua condizione legate al lavoro.
Vita privata
Nasce l'8 luglio 1955 a Napoli (ha 68 anni). Ha avuto una figlia, Stella Di Mare. Ha 3 fratelli, uno di loro si chiama Gino. A 35 anni, quando è inviato a Sarajevo per documentare la guerra in Bosnia, decide di adottare una bambina di dieci mesi che incontra in un orfanotrofio della città. Stella è oggi la figlia adottiva di Franco Di Mare. In quel periodo il giornalista è impegnato con Alessandra Di Mare, sua moglie fino al 2012. Nel 2017 incontra Giulia Berdini, responsabile dei servizi di ristorazione in Rai. Tra di loro ci sono 36 anni di differenza e ufficializzano la relazione l'anno successivo.