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Giovanni Allevi imbottito di oppioidi per i dolori. Ho preso Fentanyl

Giovanni Allevi: «Ero imbottito di oppioidi per i dolori. Ho preso il Fentanyl. Effetti collaterali insostenibili»

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/27-01-2025/giovanni-allevi-era-imbottito-di-oppioidi-per-i-dolori-ho-preso-il-fentanyl-effetti-collaterali-500.jpg Giovanni Allevi: Ero imbottito di oppioidi per i dolori. Ho preso il Fentanyl. Effetti collaterali pesanti


La musica per contrastare il dolore. È quanto ha fatto Giovanni Allevi dopo la scoperta del mieloma, malattia con cui convive da ormai oltre due anni: ad aiutare il compositore un metodo matematico con cui ha trasformato la sofferenza in melodia: «Appena mi è stata detta la parola "mieloma" sono andato a cercare a quali lettere corrispondessero le sette parole di quel nome orrendo. Ho scoperto che corrispondevano a una melodia sorprendentemente romantica, che ha avuto la forza di distrarmi dalla disperazione del momento», ha affermato il pianista italiano in un'intervista a Repubblica. 

Allevi ha inoltre parlato delle terapie a cui ha dovuto sottoporsi per tenere a bada il mieloma. Trattamenti con pesanti effetti collaterali, i quali hanno impedito per lungo tempo all'artista di suonare, limitandolo soprattutto nell'uso del pianoforte a causa dei frequenti tremolii che affliggevano le mani. Proprio durante quel periodo ha perciò composto delle opere da lui definite "oniriche", i "Giovanni Allevi Special Events - Summer MMXXV, che tra giugno e luglio 2025 toccherrano Roma, Taormina, Venezia e Firenze. E rispetto agli antidolorofici, il pianista parla degli effetti collaterali e della dipendenza da essi causata: «Non vorrei essere frainteso, ma in quel periodo ero imbottito di oppioidi per far fronte a dolori lancinanti. Tutto sotto strettissimo controllo medico. Sono arrivato anche all’assunzione di Fentanyl, che tra l’altro dà una rapida assuefazione. Gli effetti collaterali erano insostenibili, e ho vissuto pure le crisi di astinenza. A un certo punto ho deciso di smettere ma l’ho fatto di botto: è stata durissima». 

Allevi discute di come i farmaci presi per il trattamento lo abbiano pesantamente condizionato, concendendogli tuttavia anche una ritrovata ispirazione creativa, come lui stesso confessa: «Ho detto al primario che mi seguiva: “Mi sembra che la mia creatività abbia preso un razzo che mi ha condotto nell’iperspazio”. Lui mi ha risposto: “È possibile, ma ti prego di non dirlo perché sarebbe un messaggio molto diseducativo”. Se penso al passato, ho scritto musica come in dodici anni di lavoro".


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