“Scarpa che si allaccia con una sola mano”. Si chiama proprio così il brevetto che la Direzione generale per la tutela della proprietà industriale ha concesso a Alban Ajdini, manduriano di origini albanesi che ha depositato il prototipo del suo ingegno allo speciale ufficio del Ministero dello Sviluppo economico. Una scarpa normalissima che ha la particolarità di allacciarsi con una sola mano. Al posto dei lacci ci sono due elastici che con un solo dito si fermano ai ganci applicati dall’altra parte. Una semplice manovra che, nell’idea dell’inventore, viene incontro alle persone con disabilità o nelle situazioni di emergenza. Che possa trovare posto nell’industria calzaturiera è la speranza di Alban che sta già pensando ad un paio di altre invenzioni. «Mi è venuta l’idea - spiega il creatore del modello - pensando a chi non può allacciarsi le scarpe per le più diverse disabilità oppure nei casi in cui bisogna calzarsi in fretta per una emergenza qualsiasi, oppure semplicemente per comodità».
Le aspettative di Alban volano alto: «Chissà, magari un giorno qualcuno mi chiamerà e vorrà comprare il mio brevetto per produrlo su larga scala», dice.
L’ingegnoso manduriano ha in corso un’altra valutazione da parte degli ispettori dell’ufficio brevetti. «Il percorso - rivela - non è semplice, ma già che mi hanno risposto chiedendomi chiarimenti vuol dire che la strada è quella giusta». L’invenzione di Alban questa volta è più impegnativa. Ed è lui stesso a spiegarla. «È un sistema di pistoni idraulici, pulegge e ruote che aiuta gli autoarticolati o i pullman a tornare in carreggiata quando rimangono incastrati nelle curve strette o nelle stradine dei percorsi urbani; ma di più non posso dire altrimenti mi rubano l’idea e addio ricchezza», scherza il quarantenne che ha in cantiere altri progetti. «Sto pensando ad uno speciale gilet contro gli attacchi di predatori come lupi o orsi, a uno strumento spegni-incendio a motore e a un dispositivo che elimina le polveri sottili e gli inquinanti microscopici che si sviluppano dalla frenata dei veicoli». Progetti ambiziosi tutti ancor in lavorazione dalla fervente mente di Alban. Un conto è pensarli altro è costruire i disegni e i prototipi.
«Ci vogliono soldi, ma io cerco di arrangiarmi come posso. Esistono società di consulenza – spiega Alban -, che si occupano di tutto, dalla realizzazione del prototipo all’assistenza nelle procedure burocratiche e di deposito alla Direzione generale per la tutela della proprietà industriale, ma per i modelli più semplici chiedono dai tre ai quattromila euro che io non posso permettermi perciò faccio tutto da solo». Per il brevetto delle scarpe senza lacci ha seguito passo passo le indicazioni dei portale del Ministero. «Non è proprio semplice, ma io mi sono messo al computer e ci sono riuscito», dichiara soddisfatto l’ingegnoso quarantenne che ha dovuto rinunciare ad altri progetti presentati che non sono stati accettati dalla commissione speciale che li valuta. «Andrò avanti e mi farò strada anche in questo campo consapevole del fatto che non sarà semplice, prima o poi arriverà quella telefonata che mi cambierà la vita», confida speranzoso Alban.