Napoli - “Ne frequento diverse di principesse, mie coetanee” dice Maria Carolina, erede al trono che non c’è più dei Borbone delle Due Sicilie, cugina di re Felipe e delle Infante di Spagna. Occhi azzurri e capelli biondi, come le principesse delle favole. Il Corriere della sera l’ha intervistata dopo la rinuncia di Catharina Amalia, erede al trono d’Olanda, all’appannaggio da 2 milioni di euro l’anno (a carico dei contribuenti) per i 18 anni che compirà il 7 settembre. Lì, come in altri paesi a differenza del nostro, la monarchia è un’istituzione che - seppur solo di rappresentanza - c’è e a suo modo pesa ancora sui cittadini. Le amiche strette di Maria Carolina, maggiorenne dallo scorso 23 giugno, sono però Alexandra di Hannover, ultimogenita di Carolina di Monaco (“una ragazza gioiosa e generosa”) ed Elisabeth, 19enne erede al trono del Belgio (“molto riservata e un po’ timida, ha studiato all’Atlantic College e adesso segue i corsi della Royal Military School”). Lei invece ha scelto Harvard, dove si sta specializzando in marketing e management.
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Per mantenere ricchezza e privilegi anche gli antichi nobili hanno dovuto riconvertirsi. Ora sono manager giacca e cravatta dell’alta finanza e dell’industria agricola, alberghiera, edile, digitale. Il padre, Carlo di Borbone, a certe formalità ci crede ancora: “In qualità di capo della Casa Reale ha cambiato la legge di successione al trono – racconta Maria Carolina sempre al Corsera -, abolendo la legge Salica che lo precludeva alle donne. E’ stato anche criticato per questo, ma perché no? In una società sempre più ispirata all’eguaglianza sarebbe ingiusto precludere la guida del casato alle donne”. Un sovrano illuminato, ma fino a un certo punto: “Ogni tanto mi scontro perché io vado su Instagram, lavoro con i social e papà ha un’altra idea”. L’ha educata a castello, con precettori privati, prima di liberarla verso i corsi di fashion luxury all’università di Monte Carlo e stage in maison di moda Oltremanica.
L’aristocrazia resta una grande famiglia e chi vi nasce ha un red carpet srotolato davanti ai piedi, ma al posto di scettro e corona oggi c’è il pc e la ventiquattrore. E’ rimasta, invece, la plebe. Quella degli schiavi nei campi e dei figli di nessuno che non possono permettersi studi di pari livello, ricevono una mezza risposta ogni cento curriculum inviati e alla fine si accontentano di due lire perché tanto c’è un altro pronto a farlo al posto suo. Ha solo 18 anni Maria Carolina è non si può certo farle una colpa delle disparità di questo mondo. Si goda la giovinezza e la fortuna avuta in dono come tanti, nati con patrimoni e poteri ben più ingenti, che fanno la sua stessa vita, anche senza sangue blu. Le storie di nobili e reali riempiono i rotocalchi e affascinano ancora perché continuano ad appartenere un mondo favolistico, trasognato, in cui è possibile quasi tutto con un tocco di bacchetta magica.