Milano - E’ morta la scorsa notte Giusi Ferré, decana del giornalismo di moda italiana, 76 anni. Era malata da tempo. Notista di moda e costume, nata a Milano da una famiglia di milanesi (padre tranviere, mamma casalinga), ha cominciato da subito a lavorare nel mondo della moda. Rossa di capelli, amava vestire di nero, il suo colore preferito: ha «allevato» una generazione di giornalisti di costume e di lei Quirino Conti, autore della postfazione del suo libro più noto «Buccia di Banana», aveva annotato «il senso morale, per come scrutava fatti, cose e persone». La più grande di tre figli, era imparentata con Gianfranco Ferré, di cui negava la parentela, ma con cui aveva un legame fortissimo. Mai piegata all’uso del computer, ha continuato fino alla fine ad usare la macchina da scrivere, che maneggiava con grande velocità, usando solo due dita: dopo l’esordio a Epoca, aveva scritto per Linea Italiana e Linea Sport, diretti da Fabrizio Pasquero. Fu poi presa all’Europeo ed è sua la prima intervista a Miuccia Prada, nel periodo in cui Karl Lagerfeld dichiarò che avrebbe voluto inventare lui la borsa di nylon con le catene della Chanel.
Dopo aver scritto un libro di grande successo sulla Timberland, aveva inventato il «format» Buccia di Banana, storica rubrica di costume e moda del settimanale Io Donna sugli scivoloni di stile delle celebrità, a cui ha dedicato un libro edito da Rizzoli e che ha ispirato la trasmissione su Lei tv. Aveva un rubrica fissa settimanale su Io Donna (Buccia di Banana e Tocco di Classe) e ha fatto parte della giuria del programma Italia’s Next Top Model.
Giusi Ferré ha raccontato Giorgio Armani, l’uomo e le rivoluzionarie idee sullo stile femminile, nel libro «Giorgio Armani, il sesso radicale». E allo stilista è rimasta legata nel tempo firmando molte interviste al maestro della moda italiana.
Aveva trasformato la sua severità in ironia pungente.