Moda e Gossip Stivali invernali


"Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità". 20 luglio 1969: Neil Armstrong e il team di astronauti della NASA posano i loro piedi sulla Luna per la prima volta in assoluto. Non indossano ancora le felpe logate NASA di Balenciaga, ma comunque il mondo intero è incollato agli schermi in bianco e nero dei televisori. Tra questi c'è un papà veneto che sveglia la figlia piccolina perché assista anche lei all'evento straordinario. Si chiama Giancarlo Zanatta ed è un produttore di scarponi tecnici di Montebelluna. Quasi un anno dopo, nell'aprile 1970 Zanatta è in viaggio per gli USA, dove vuole avviare la filiale del proprio calzaturificio "Tecnica". Si trova alla Penn Station di New York quando alzando gli occhi verso l'alto nota una gigantografia di Neil Armstrong che passeggia sul suolo lunare. L'uomo pare uscire da quell'immagine: "non posso staccare l'occhio da quegli stivali così particolari e da quell'ombra." ricorda Zanatta. "E' successo a tutti se ci pensiamo bene: l'attenzione del mondo non era proprio rivolta ai piedi degli astronauti? Se ci sforziamo di ricordare, ad ognuno di noi verrà in mente la discesa di Armstrong dalla scaletta, l'incedere goffo e saltellante, il famoso "grande passo per l'umanità", testimoniato da un'orma così larga e netta sulla polvere tra i crateri". Ecco l'idea, la folgorazione. Al rientro in Italia, mobilita la propria fabbrica: vuole creare degli scarponi doposci che possano imprimere sulla neve la stessa orma lasciata sul suolo lunare. Si chiameranno Moon Boot, gli stivali della Luna.

La rivoluzione: dalla Luna ai piedi



Impronta lasciata sul suolo lunare

E' una mossa di marketing geniale. Al primo lancio durante una fiera in Germania gli ordini superano il migliaio. In quarant'anni i doposci venduti sono 23 milioni. E' una rivoluzione a più livelli: l'uso del nylon, per la prima volta impiegato su una calzatura da montagna, modernissimo e al passo con l'evoluzione tecnolgica; il design spaziale così riconducibile a quel sentimento d'orgoglio per il traguardo sorprendente; il colore dei primissimi modelli, rossi e blu, poi esposti nel 2000 al Louvre di Parigi come uno dei cento oggetti del XX secolo più rappresentativi della storia del costume mondiale; è uno scarpone ambidestro, unisex e con un prezzo accessibile. E' un passo rivoluzionario non solo per l'umanità, ma anche per quella piccola azienda veneta che dal lancio dei Moon Boot si è espansa fino a creare Tecnica Group, uno dei più importanti gruppi dell'abbigliamento tecnico sportivo a livello mondiale. L'azienda, ora gestita dal figlio di Zanatta, Alberto, ha un fatturato di 424 milioni di euro (dato del 2019). Più che un passo, il loro è un balzo spettacolare!

Cinquant'anni portati con stile


Modello in edizione limitata Swarovski x Moon Boot 

Sulla neve sono riconoscibilissimi e solitamente indossati da chi di piste ne ha viste poche, ma di bombardini al rifugio ne ha bevuti già parecchi. Lo stile così all'avanguardia dei Moon Boot ha sempre attratto l'attenzione dei brand del lusso, da Chanel a Jimmy Choo. La pià recente collaborazione risale al 2019, quando in occasione del Pitti Uomo a Firenze, Moon Boot presenta l'edizione limitata con Swarovski e una tiratura di soli 500 pezzi. Il doposci festeggia con cristalli luccicanti i suoi 50 anni ed espone all'ex Stazione Leopolda di Firenze tutti i modelli d'archivio realizzati fino ad allora. Nel mezzo secolo di Moon Boot confluiscono le fantasticherie sullo spingersi oltre i limiti umani a cui cinema, musica, moda hanno sempre dato forma artistica. Lo stilista degli anni Sessanta André Courrèges, cinque anni prima dell'allunaggio, propone una collezione chiamata "Moon Girl". Stanley Kubrick l'anno prima di quel 20 luglio 1969 porta sugli schermi "2001: Odissea nello spazio", dove anche i costumi di scena sono sorprendentemente anticipatori della grande impresa. Esattamente un mese prima di Neil Armstrong, David Bowie spedisce l'astronauta Major Tom sullo spazio con il suo brano "Space Oddity". Dieci anni dopo il gruppo The Police canta "Walking on the Moon", ricordando quelle buffe ed enormi impronte lasciate dagli astronauti. Oggi camminare sulla Luna non è ancora possibile per tutti gli esseri umani, ma largo alla fantasia: con un paio di Moon Boot sulla neve fresca e soffice del primo mattino, potrete tornare bambini e sognare ad occhi aperti il giorno in cui quella impronta la lascerete realmente sulla Luna. Buon viaggio!


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