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Antonello Fassari, morto l'attore star de "I Cesaroni": aveva 72 anni, era malato da tempo

Fassari era noto al grande pubblico per le sue interpretazioni nella serie tv "I Cesaroni" e "Suburra"

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Roma - Lutto nel mondo del cinema italiano per la scomparsa di ​Antonello Fassari, l'attore è morto oggi all'età di 72 anni. Fassari, attore, regista e sceneggiatore era nato a Roma il 4 ottobre 1952. Diplomato alla Silvio D'Amico, al grande pubblico è noto anche per il suo ruolo nella serie televisiva "I Cesaroni" (2006-2014) e per la sua interpretazione di Ciro Buffoni nel film "Romanzo criminale" (2005). 

La carriera di Fassari è caratterizzata da una notevole versatilità, spaziando tra teatro, cinema e televisione, e affrontando sia ruoli comici che drammatici. Dopo aver conseguito il diploma all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" nel 1975, ha iniziato la sua carriera teatrale collaborando con il regista Luca Ronconi in diverse produzioni. 

Negli anni '80, Fassari ha ampliato la sua attività al cinema e alla televisione. Nel 1984 ha inciso una delle prime canzoni rap italiane, "Romadinotte". ​ Tra i suoi ruoli più noti si annovera quello di Cesare nella serie televisiva "I Cesaroni" (2006-2014), che gli ha conferito grande popolarità. Al cinema, ha interpretato Ciro Buffoni nel film "Romanzo criminale" (2005) e ha partecipato a "Suburra" (2015). ​ Nel 2000, Fassari ha esordito alla regia con il film "Il segreto del giaguaro", una commedia interpretata dal rapper Piotta. ​ 

Antonello Fassari ha parlato più volte della sua esperienza con la serie tv "I Cesaroni": «Il format spagnolo da cui eravamo partiti era perfetto: toccavamo temi come la fecondazione assistita, il ragazzo che arriva col preservativo... Cose vere». E ancora: «Avevo 54 anni quando partimmo nel 2006, oggi ne ho 71: per forza cambierà qualcosa anche nel personaggio. Gli spagnoli furono intelligenti a inventarsi un cinquantenne così, tirchio e vergine. Il tormentone “che amarezza” invece è mio, che poi non è una battuta, è più una sentenza filosofica».


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