Stefana Sandrelli è tornata a teatro con Relazioni pericolose, che porta in scena con il pianista Rocco Roca Rey, uno dei suoi cinque nipoti. Un ritorno dopo essere rimasta al fianco del marito, il regista Giovanni Soldati. «Ha avuto grossi problemi di salute, ma lo hanno operato al Gemelli e adesso sta bene. Gli sono stata vicino, l’ho fatto volentieri ma con un po’ di fatica, perché anche se ho lo spirito della ragazzina sono un po’ attempatella...».
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Ma stare al fianco del suo Giovanni racconta al settimanale F non è mai stato un peso. E non lo è stato nemmeno questa volta. «Stiamo insieme da quasi cinquant’anni. Ci sono stati momenti di crisi, ma non potrei mai stare senza di lui, lo amo troppo. E anche Giovanni è stato molto bravo a resistere con me. Non ho un carattere facile, ogni tanto mi inalbero».
Raccontando di amori non può non parlare di sua figlia Amanda. «Amanda sembrava il bambinello Gesù. E quella casa era il luogo dell’amore e della gioia. Anche mio fratello veniva spesso a trovarci e pure lui era in adorazione». E «ogni tanto veniva a trovarla anche il padre, Gino Paoli».
Alla collega Enrica Brocardo racconta che il cantautore genovese «non era d’accordo con la mia decisione di stare là. Ricordo che mi disse: «Se vai a Roma fra noi finisce». Ma io avevo bisogno dell’aiuto di mamma e non volevo andare subito a convivere con lui a Milano. Volevo prendermi un momento per capire. Gino non ha un carattere semplice e, a volte, veniva a vedere Amanda ma, siccome era incavolato con me, non mi salutava. Che mi ignorasse davanti a nostra figlia, per quanto piccola, non lo sopportavo, mi faceva montare una rabbia tremenda. Gli dissi: «Se entri in casa mia mi saluti». E lui per un po’ non si è più fatto vedere...». Oggi Gino e Amanda «si adorano - racconta ancora Stefania Sandrelli al settimanale femminile - Anni dopo Gino mi disse: «Falla venire a studiare a Milano». E così ho fatto». Quella di diventare madre è stata una scelta voluta: «Anche se avevo solo 18 anni quando è nata, Amanda è stata assolutamente desiderata. Gino e io eravamo convinti che un figlio nato da un grande amore sia una cosa bellissima. Lo stesso per Vito. E fra loro, anche se ci sono quasi dieci anni di differenza, c’è una grande intesa, una complicità meravigliosa».
Parlando invece di sua madre rivela che: «Mamma era un po’ all’antica e il fatto che all’epoca della nostra relazione Paoli fosse sposato e molto più grande di me non le piaceva per niente. Della questione che lui non fosse libero mi parlò sua sorella Flora. E io le dissi: «Zia, non c’è problema perché non mi interessa sposarlo». Ma il punto è che Gino, per via della contrarietà di mamma alla nostra relazione, non la amava molto».