Ragusa - In fondo al tunnel per fortuna la luce c’è. Ancora fioca, ma c’è. Ed è già qualcosa di assolutamente positivo. Perché dopo proteste, lamentele, commercianti che si sono fatti fotografare con i cartelli e turisti che si sono ritrovati con le porte sbattute in faccia, il Comune si è finalmente attivato riuscendo a modificare, dalla prossima settimana, gli orari di apertura e chiusura del castello di Donnafugata e contemporaneamente ha convinto la Diocesi ad aprire le chiese ancorché non possa attualmente deliberare i contributi da dare a causa del bilancio non ancora approvato. Passi comunque importanti, meglio tardi che mai, anche se praticamente metà stagione estiva ce la siamo già giocata. Per quanto riguarda la fruizione turistica delle chiese, l’Amministrazione annuncia che sarà rinnovato il protocollo d’intesa con la Diocesi.
Ed anche se il detto dice che senza denari non si canta messa, e finora non aprono le chiese, il servizio partirà ugualmente dal 25 luglio, nelle more che arrivi ad approvazione il ritardatario bilancio comunale. Sono dieci le chiese del centro storico superiore e di Ragusa Ibla interessate dal servizio per un totale di 53 ore giornaliere extra. L’incaricato diocesano per i Beni Culturali, Giuseppe Antoci, ha comunque espresso la volontà della Diocesi di garantire il servizio attivando le aperture extra ordinarie a partire dal prossimo lunedì, 25 luglio, nelle more che venga sottoscritto il protocollo d’intesa con il Comune di Ragusa. “Apprezziamo la disponibilità della Diocesi ragusana di attivare subito il servizio di allargamento delle fasce orarie di fruizione delle chiese più importanti del nostro patrimonio architettonico - sottolinea l’assessore al Turismo, Nella Disca - Il protocollo d’intesa è uno strumento indispensabile per offrire ai tanti visitatori, turisti e cittadini che visitano i nostri monumenti un servizio ottimale. Per l’Amministrazione comunale è una preziosa collaborazione che ha dato negli anni i suoi frutti e che ha visto crescere i flussi turistici e l’indice di gradimento dei servizi offerti”.
Le aperture straordinarie delle chiese con personale qualificato saranno garantite fino all’8 gennaio 2017. Di seguito gli orari di apertura del primo periodo che saranno garantiti ogni giorno fino al 16 ottobre 2016: Cattedrale San Giovanni e Chiesa del Purgatorio dalle 12 alle 16 (ma sono entrambe già aperte dalle 10-12 e dalle 16-19), Collegio di Maria (Badia) dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, Santa Maria delle Scale dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, Chiesa dell’Itria dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, Chiesa della Maddalena dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, Chiesa di San Giuseppe dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, Chiesa San Filippo Neri solo su richiesta, Chiesa San Giacomo dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 21, Chiesa San Francesco all’Immacolata dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il Duomo di San Giorgio osserverà l’orario ordinario di apertura dalle ore 10 alle ore 12.30 (nel periodo estivo fino alle 13) e dalle 16 alle 19.
Notizie positive, finalmente, anche per il castello di Donnafugata. Oggi dovrebbe essere l’ultimo sabato estivo in cui resterà chiuso. Il settore Cultura e Beni Culturali del Comune ha infatti reso noto che da martedì prossimo 26 luglio fino all'11 settembre gli orari di apertura al pubblico del Castello di Donnafugata saranno modificati. Come? In questo modo: lunedì chiuso; da martedì alla domenica aperto dalle ore 9 alle ore 19 (compreso Ferragosto). Il castello resterà invece chiuso il 29 agosto, in occasione della ricorrenza del patrono San Giovanni. La permanenza all'interno del maniero di proprietà comunale sarà consentita entro e non oltre le ore 19,45. Ma se questi sono i primi positivi passi che vengono compiuto dopo ormai settimane e forse mesi di proteste e lamentele, non mancano di certo gli aspetti politici.
Sonia Migliore, portavoce del laboratorio 2.0, parla di malumore dei turisti e suggerisce all’Amministrazione comunale di aprire il castello fino a mezzanotte. “La cattiva gestione del patrimonio turistico della nostra città, ogni giorno che passa, è causa del crescente malumore dei turisti che visitano il nostro territorio – dice la Migliore – Il problema è che, una volta tornati a casa, non c'è modo di cancellare i cattivi ricordi che Ragusa ha lasciato in loro. Dobbiamo sperare che i turisti, parlando con i loro amici della terra appena visitata, si limitino a raccontare solo le straordinarie bellezze di cui hanno potuto godere, senza scendere nei dettagli delle brutture, delle chiese finora chiuse o di un castello che funziona come un qualsiasi ufficio anagrafe. Anzi, a proposito di quest'ultimo monumento, dobbiamo registrare che finalmente sono stati cambiati gli orari. Abbiamo dovuto aspettare che si arrivasse a metà estate prima che l'Amministrazione si rendesse conto di questa esigenza. Ma ciò non basta. Dobbiamo ancora capire che fine ha fatto la galleria del costume che doveva occupare le scuderie del maniero e aprire prima dell'Expo di Milano, addirittura, per sfruttar le capacità di promozione dell'evento internazionale. Come andò a Milano nel 2015, invece, lo ricordiamo bene. Sul castello vogliamo sapere perché non si è pensato ad un progetto per la sua gestione”.
La Sicilia