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Ambulanze del 118 nel ragusano, nè medici nè infermieri

Il servizio di emergenza sempre più indebolito dalla carenza di medici e infermieri

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/14-11-2023/ambulanze-del-118-nel-ragusano-ne-medici-ne-infermieri-500.jpg Ambulanze del 118 nel ragusano, nè medici nè infermieri


Ragusa - Il servizio del 118 in provincia di Ragusa è una polveriera pronta a esplodere, con un servizio di emergenza sempre più indebolito dalla carenza di medici e infermieri.

Lavoro sempre più faticoso e non appetibile. Turni da 8 a 12 ore. Una volta gli equipaggi erano fatti da autisti, soccorritori, infermieri e medici. In principio era questa la squadra di soccorso. Nel corso degli anni si sono persi prima i medici, adesso anche gli infermieri. In molte postazioni autisti e soccorritori garantiscono così l’assistenza sanitaria d’emergenza.

“Finora abbiamo garantito le turnazioni, assorbendo turni massacranti, ben oltre le turnazioni. Nei mesi di luglio e agosto, ci pregavano per non mollare - ci riferisce un operatore-. Eravamo in pochi a turnare. Dovevamo garantire il servizio. Ci sono colleghi che hanno garantito anche 60 ore settimanali”.
La mancanza di personale si riflette anche in provincia, nelle postazioni 118. Carenze di organico, rischio disservizi, turni massacranti e scelte non sempre condivise. Nessuna soluzione all’orizzonte. Il problema così è irrisolvibile perché manca la materia prima, cioè medici ed infermieri. Da 5 mesi non percepiscono le loro spettanze e come se non bastasse l’Asp, con apposita nota del 10 novembre scorso, senza neanche ringraziarli per quanto fatto, comunica che non verranno pagati per le ore straordinarie lavorate. Come dire, basta la gloria.

“L’attività- si legge nella nota a firma della triade dell’Asp ragusana-deve essere espletata nel limite delle 48 ore settimanali, oltre il quale non si procederà alla liquidazione delle eventuali ore eccedenti, aggiungendo addirittura di sospendere il pagamento delle spettanze qualora emergessero difformità”. In buona sostanza, non sarà pagato né il lavoro in più già prestato in passato, né quello che sarà svolto in futuro.
Prosit. 


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