Ragusa - La satira è forse l’espressione più alta della libertà d’opinione, quella che dissacra, che osa, che si spinge fin dove altri soccomberebbero. È democrazia distillata. È la possibilità di deridere il potere, di criticarlo apertamente e quasi impunemente, perché non c’è tonfo peggiore in termini d’immagine di quello dettato dal risentimento verso la satira.
La satira religiosa finisce per essere considerata perfino più audace della satira in senso generale perché non sempre i leader religiosi accettano il fatto che ci si faccia beffe dei loro dogmi, dei riti, dei precetti. Spesso capita che si dichiarino offesi, che lamentino mancanza di rispetto o addirittura che gridino alla blasfemia. In casi estremi tutto ciò può portare a fenomeni di vera e propria intolleranza violenta, come purtroppo insegnano le cronache francesi, danesi, statunitensi.
Eppure il fine della satira è quello di strappare un semplice sorriso, che sia amaro o dolce è questione di poco conto. E allora ridiamoci sopra. L’Uaar Ragusa organizzerà a partire dal prossimo weekend la mostra “Sacrosante risate”, esposizione di vignette satiriche dei principali autori italiani: Altan, Bandanax, Massimo Bucchi, Stefano Disegni, Ellekappa, Giorgio Franzaroli, Roberto Mangosi, Danilo Maramotti, Alberto Montt, Sergio Staino, Vauro.
Solo il 16 maggio: Apertura della mostra nell’Auditorium San Vincenzo Ferreri, in p.zza G. B. Hodierna a Ragusa Ibla (accanto ai Giardini Iblei) a partire dalle 16.00
Dal 16 maggio al 3 giugno: Installazione al Castello Donnafugata nell’ambito di “Arcadia Comics & Games”, Salone Internazionale del Fumetto, Giochi e Videogiochi
