Ragusa - Rete ferroviaria italiana ricalcola in corsa i prezzi delle due maxi gare siciliane per la linea Palermo-Catania: "In considerazione del perdurante aumento eccezionale dei prezzi dei materiali da costruzione e delle materie prime per il quale è intervenuta, tra l'altro, l'adozione di disposizioni legislative urgenti in materia di appalti pubblici di lavori, Rfi - recita il comunicato aziendale - sta provvedendo all'analisi dei necessari aggiornamenti delle tariffe poste a base di gara e del relativo importo complessivo, all'esito della quale - continua - valuterà se procedere con la rettifica dei documenti di gara" e relativa proroga della scadenza per la presentazione delle offerte) o con l'annullamento" del bando e la sua successiva ripubblicazione in Gazzetta ufficiale col listino rivisto e corretto.
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È quanto, con ogni probabilità, accadrà anche al progetto del tratto autostradale Ragusa-Catania, che rappresenta un'esatta fotocopia su strada di quello che è accaduto or ora per la rotaia. Se il costo attuale dell'opera dovesse surclassare il miliardo di euro originari, ricomincerebbe l’intero inter di riscrittura del testo. Anche perché, altrimenti, non ci sarà una ditta edile in tutta la Sicilia a sobbarcarsi l’impresa; a meno che non si voglia rischiare di affidare l’appalto a qualche azienda che scarichi i costi maggiorati su paghe e sicurezza degli operai. L’annullamento è la soluzione caldeggiata anche da Confindustria Catania, perché il caro energia ha innescato l'effetto domino su tutto il sistema: "Solo l'acciaio ha subito negli ultimi mesi un aumento del 70% - dicono gli industriali -, il legname del 78% e il bitume del 36%. Ecco perché le principali imprese di costruzione hanno inviato una diffida all'Anas" per gli importi inadeguati e fuori mercato, nonostante il loro aggiornamento sia obbligatorio per legge.