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A Cagliari finale di Officin&Ideali,idee e progetti creativi

https://www.ragusanews.com/resizer_NEW/resize.php?url=https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/13-10-2020/1602602105--news-ragusa.jpg&size=749x500c0 A Cagliari finale di Officin&Ideali,idee e progetti creativi


CAGLIARI, 13 OTT Dal 17 ottobre Cagliari ospita la fase finale di "Officin&Ideali. Residenze in transito". Sino al 18 novembre tra l'Orto Botanico, Sa Manifattura, il Lazzaretto, Iglesias e Quartucciu residenze artistiche, idee e progetti in giro per il sud Sardegna. Temi? La fantasia non manca.
    Dall'indagine attorno alla pigrizia alle lettere scritte a mano a destinatari ignoti. Passando per gli arazzi ricamati in codice Morse, sino ai suoni raccolti in Sardegna, frutto di un progetto di ricerca musicale. Tutto è realizzato dall'associazione Carovana SMI, in partenariato con le associazioni Tecnologia filosofica di Torino e Isolaquassùd di Catania, nell'ambito del programma pluriennale finanziato dal Mibact "La città che viaggia".
    Lo scorso anno il progetto ha vinto il bando Per Chi Crea, programma lanciato da Mibact Siae (Società italiana autori ed editori) per favorire la creatività e la promozione culturale nazionale e internazionale dei giovani sino ai 35 anni.
    L'emergenza Covid è arrivata improvvisa, sbaragliando i piani ma non la voglia di proseguire il processo creativo. Adesso si va verso il traguardo finale, con le ultime residenze (stavolta reali) e la restituzione al pubblico del risultato finale. "Idee e progetti giunti a diversi stadi evolutivi", ha sottolineato la direttrice artistica Ornella D'Agostino.
    Nel week end di sabato 17 e domenica 18 ottobre si parte dall'Orto botanico: tra le proposte in programma ci sono le "Fonografie istantanee", registrazione e riproduzione di suoni raccolti in Sardegna da Giulia Tagliavia, musicista e compositrice siciliana che vanta collaborazioni con lo scrittore Stefano Benni ed è anche autrice di colonne sonore. Sarà presentato anche "Respirare", racconto collettivo scritto in codice Morse, da un'idea di Fulvia Bernacca. Le lettere scritte a mano e inviate a destinatari ignoti, pensate per viaggiare e mantenere i contatti anche in tempi di pandemia, sono invece al centro della "Mappa geoepistolare", la proposta di Maria Luisa Usai. (ANSA).
   


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