Attualità Enogastronomia

A Catania, uno Street Food come si deve. FOTO

Per veri intenditori



Catania – Se amate il cibo da strada e vi siete persi lo Street Food Fest di Catania, che si è svolto in via Etnea dal 17 al 20 maggio, avete commesso un grosso errore. Street food è una locuzione ormai abusata, ma se per cibo da strada intendiamo riempirsi la pancia con quattro spiccioli, allora una simile manifestazione fa al caso vostro. E non c’erano solo arancine: lo street food catenese ci ha stupito per organizzazione e varietà dell’offerta: dagli arrosticini alle panelle, dalla carne di cavallo, alla cucina thailandese ai burritos messicani. Allo street food si poteva provare panino con meusa, panino con suino nero dei Nebrodi, cuoppo di paranza siciliano, pizza fritta, sfincione bagherese, panino con salsiccia di Palazzolo Acreide, oddog di maiale e oddog di pollo (non è un errore, li hanno chiamati proprio così) e, naturalmente, i dolci, dai cannoli alle granite. Dislocato lungo un buon tratto di via Etnea, sin dalle 18 è stato possibile assaggiare di tutto.

Per quanto riguarda la modalità di pagamento, il sistema della card ricaricabile ha permesso di evitare file interminabili e confusione. Alla postazione cassa (ve n’erano diverse dislocate in tutta la via), è stato possibile acquistare una card con dei crediti (si può anche scaricare l’app): 100 crediti equivalgono a 10 euro e la card, eventualmente, può essere ricaricata in qualsiasi momento. Ma vi garantiamo che con 10 euro riuscite ad assaggiare almeno due specialità e a mangiarci tranquillamente. Noi abbiamo assaggiato diverse pietanze e senza alcun dubbio, fra le cose scelte, consegniamo la nostra simbolica palma della vittoria al cuoppo di Paranza. La frittura era leggera e croccante, fatta al momento: la paranza era costituita da sardine, merluzzo fritto, moscardini e qualche patatina (presenti, ma non in numero eccessivo). Salato al punto giusto, questo cuoppo ci ha stupiti per leggerezza e sapore. Proseguendo abbiamo assaggiato un Oddog di maiale con cipolla rossa, prodotto dalla celebre bottega enogastronomica FUD.

Anche in questo caso, le aspettative non sono state deluse in quanto l’oddog non era un semplice wurstel, ma era prodotto e realizzato artigianalmente e ciò ha completamente stravolto il nostro preconcetto sulla carne insaccata. Essendo, però, degli irriducibili curiosi, abbiamo deciso di provare anche qualcosa di etnico e così abbiamo assaggiato degli spiedini di pollo thailandesi con una salsa a base di latte di cocco e arachidi. Piccanti e dolci allo stesso tempo, questi spiedini di pollo, arricchiti anche da una buona dose di curcuma, erano morbidissimi e croccanti, agrodolci, un gusto quasi indefinibile ma delizioso, molto particolare, che ci ha soddisfatti. Infine, un morso anche ad un’altra specialità: panino con suino nero dei Nebrodi. Da mangiare al naturale o con l’aggiunta di cipolla e crema di peperoni, questo panino veniva servito ben caldo. Il suino nero, usato a mo’ di straccetti, era stufato e molto speziato, leggermente affumicato.

Gustoso. In generale, dunque, questa manifestazione la riteniamo ben riuscita: organizzazione impeccabile, grande varietà e molto partecipata. Durante la serata, inoltre, si sono alternati alcuni gruppi musicali che hanno suonato dal vivo fino alle 23.30, allietando la serata. Magari le porzioni potevano essere un po’ più abbondanti ma in generale possiamo ritenerci soddisfatti. Piuttosto che prendere delle bevande all’interno dello street food, abbiamo invece optato, in rispetto della tradizione catanese, per i chioschi. Come farci mancare una visita al chiosco Giammona di piazza Umberto? E così, per dissetarci, abbiamo bevuto mandarino verde e chinotto: e il beverage tipico siciliano è servito. E siccome siamo anche dei pozzi senza fondo, non ci siamo fatti mancare neppure il dolce: frullato di nutella e brioscina Tomarchio. Alla fine eravamo pieni come un uovo, ma felici. Abbiamo speso circa 15 euro a testa, compreso lo street food, la bevanda e il frappè. Consigliato solo per chi ama l’odore di salsiccia arrostita per strada e non si fa problemi se a fine serata i vestiti puzzano e per chi non pretende di mangiare, necessariamente, con i piedi sotto a un tavolo. 


© Riproduzione riservata