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Asp Catania, primo avvelenamento da funghi, fare attenzione

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CATANIA, 20 SET Nei giorni scorsi nella zona etnea è stato accertato il primo caso di intossicazione da 'Chlorophyllum molybdites', fungo detto Falsa mazza di tamburo.
    Il paziente è stato trattato nel pronto soccorso dell'ospedale di Acireale. Lo rende noto l'Asp di Catania sottolineando come si tratti della prima intossicazione nella stagione corrente.
    Questa specie di fungo è presente in America, Africa e nelle regioni temperate e subtropicali di tutto il mondo, ma che da qualche anno molto presente anche nel territorio etneo.
    Lo scorso anno sono stati due i casi di intossicazione da Chlorophyllum molybdites. Questa specie è facilmente confondibile con la ricercata Macrolepiota procera (Mazza di tamburo, volgarmente chiamata 'cappiddini'), che è invece una specie commestibile e largamente raccolta e consumata.
    "Voglio ancora una volta ribadire l'appello ai cittadini dice Elena Alonzo, direttore del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell'Asp di Catania ad un consumo attento e responsabile di funghi freschi spontanei. Tutte le partite di funghi spontanei, raccolti occasionalmente o posti in vendita, devono essere accompagnate da tagliando di avvenuta certificazione da parte dell'Asp. Questa certificazione garantisce la commestibilità dei funghi e riporta altresì la data entro la quale gli stessi vanno tassativamente consumati".
    Il Chlorophyllum molybdites non è l'unico rischio per i consumatori di funghi. L'attenzione si rivolge ai cosiddetti 'muss'i voi', 'russeddi', 'funci niuri', nomi con i quali i venditori occasionali della zona dell'Etna erano soliti vendere funghi appartenenti alle specie di Boletus luridus, Boletus erythropus, Boletus rhodoxanthus e Boletus luteocupreus (ANSA).
   


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