Auto e motori Miami

Countach, l'altro modo di dire Lamborghini

L'epopea Countach paradigma della storia della Lamborghini



Miami, Usa - "Lamborghini Countach: il futuro è la nostra eredità". In occasione di Art Basel Miami, Automobili Lamborghini presenta una mostra al Wolfsonian-FIU Museum. 

L'esposizione è stata trasformata in un inedito percorso attraverso il piano di sostenibilità della Casa del Toro e l'evoluzione del design del marchio.
La vettura protagonista è proprio una Countach LP 5000 QV del 1986, punto focale della mostra, che si apre con una panoramica storica dei modelli Countach, a cui si aggiungono bozzetti d'epoca, un'area dedicata al percorso verso la sostenibilità e, per completare l'esperienza, immagini della nuova Lamborghini Countach LPI 800-4.

Erede della Sián, la nuovissima Countach LPI 800-4 rappresenta il secondo passo dell'azienda verso l'ibridizzazione, uno degli obiettivi del programma Direzione Cor Tauri, che punta a ridurre del 50% le emissioni di COâ‚‚ entro il 2025 grazie a una gamma di modelli ibridi plug-in, a cui seguirà la prima Lamborghini interamente elettrica nella seconda parte del decennio.
La Countach LPI 800-4, presentata nel 2021, vanta le più recenti innovazioni Lamborghini che aprono la strada alle tecnologie ibride al fianco del suo cuore V12.

"Trasportando il passato nel presente, questa mostra dimostra quanto Lamborghini si sia sempre spinta oltre i limiti del possibile e come continui a farlo ancora oggi con un ambizioso piano di elettrificazione", dichiara Stephan Winkelmann, Chairman e CEO di Automobili Lamborghini. "Design rivoluzionario e un'estetica moderna sono parte integrante del DNA Lamborghini: Art Basel Miami è la cornice perfetta per ripercorrere insieme questo viaggio. È davvero un privilegio poter esporre in un museo del calibro del Wolfsonian-FIU".
"Lamborghini - osserva Cristiano Musillo, Console Generale d'Italia a Miami - ha una lunga esperienza nella produzione di auto senza tempo nel cuore della Motor Valley italiana. Le sue leggende automobilistiche racchiudono sia la tradizione che l'innovazione, con un design distintivo. Accanto al suo core business, l'azienda si è impegnata in una politica ambientale a tutto tondo che comprende la riduzione delle emissioni di CO2 e un intenso riciclo dei materiali di scarto".

Come nasce il nome Countach
La Lamborghini Countach è il capolavoro nato dalla penna e dal genio creativo del grande maestro del design Marcello Gandini. Questa vettura affascinante, non convenzionale e dalle prestazioni eccezionali, rappresenta la quintessenza della leggenda Lamborghini.

https://www.ragusanews.com/immagini_banner/1732705621-3-ag-distribuzione.gif

“Quando si facevano le macchine per i saloni si lavorava di notte e si era tutti stanchi, e quindi per tenersi un po’ su di morale si scherzava -raccontò Gandini-. Lì da noi c’era un profilista, faceva le serrature, alto due metri, con due mani così, che faceva tutti i lavori piccoli. Parlava quasi solo piemontese, non parlava neanche italiano. Il piemontese è molto differente dall’italiano, assomiglia al francese. Una delle sue esclamazioni più frequenti era “countach”, che significa letteralmente peste, contagio, e in realtà viene usata piuttosto come espressione di stupore o anche ammirazione, come “perbacco”. Lui aveva questa abitudine. Quando si lavorava di notte, per tenersi su di morale, c’era uno spirito di fronda, quindi io ho detto, potremmo chiamarla Countach, per scherzare, per dire una battuta esagerata, senza nessuna convinzione. Lì vicino c’era Bob Wallace che montava la meccanica – le macchine le facevamo sempre funzionanti, una volta si poteva entrare nei saloni anche con la macchina in moto, che era una bellissima cosa. Quindi ho chiesto per scherzo a Bob Wallace come suonasse ad un orecchio anglofono. Lui l’ha detto a modo suo, in modo strano. Funzionava. Abbiamo fatto subito la scritta e l’abbiamo appiccicata. Però forse il suggerimento vero è nato da un mio collaboratore, un ragazzo che ha detto, chiamiamola così. Il nome è nato in questo modo. Questa è l’unica storia vera di questa parola”.


© Riproduzione riservata